L'ex ministro

Roberto Maroni contro chi minaccia i vaccinati: "Se fossi al Viminale attiverei polizia e servizi"

Agire subito contro chi minaccia di morte quelli che scelgono di vaccinarsi. Lo sostiene Roberto Maroni che, in un’intervista al Giornale, spiega: “Se fossi ancora ministro dell’Interno chiederei subito alla Polizia postale di identificare chi ha lanciato le minacce contro un’infermiera colpevole solo di avere scelto di vaccinarsi dopo avere fatto il suo dovere in questi mesi drammatici”. E non solo. Secondo l’ex presidente della regione Lombardia, bisognerebbe coinvolgere anche i servizi segreti e chiedere loro di controllare chi manovra, per i suoi interessi, queste iniziative contro la vaccinazione obbligatoria. “Questi che hanno minacciato l’infermiera sono dei pazzi. I primi a dover prendere le distanze da loro sono i No Vax, portatori di una linea che io non condivido ma che ha pieno diritto di esprimersi, perché ha una sua dignità scientifica e si appoggia su garanzie costituzionali”.

 

 

 

Maroni, poi, ha confessato che quando arriverà il suo turno, sarà pronto a vaccinarsi contro il Covid, ma ha specificato: “Sono per la libertà di scelta, non penso che si possa imporre, anche se la Costituzione lascia una porta aperta alle terapie forzate in determinate circostanze”. Su un’eventuale unione tra No Vax e frange anticapitaliste, accomunate dalla convinzione che dietro al coronavirus ci sia Big Pharma, Maroni ha detto: “Tutto è possibile. Non mi aspetto scenari da Anni di piombo, qui l’arma che viene usata sono praticamente solo i social, e dietro le invettive vedo poca componente ideologica e tanto vandalismo, si spargono fake news tanto per vedere cosa succede”.