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Giuseppe Conte, il retroscena: "Non abbasserà la testa, ha già pronta la lista e il partito"

mercoledì 3 febbraio 2021

2' di lettura

Chi pensava che Giuseppe Conte sarebbe sparito dopo la fine del suo governo dovrà ricredersi. A quanto pare, infatti, l'ex premier non tornerà presto dietro la cattedra dell'Università di Firenze dove insegnava prima della nomina a presidente del Consiglio. L'avvocato del popolo avrebbe già messo a punto una sua lista e un suo partito per giocarsela alle prossime elezioni con le altre forze politiche. "Se pensano che Conte abbasserà la testa non hanno capito niente, ha già pronta la lista e il partito. Il governo istituzionale se lo votano loro", si è sfogato un senatore di rito contiano ripreso dal Corriere della Sera. Non lasciando presagire nessuna apertura al governo Draghi voluto da Mattarella. 

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E con una lista e un partito già pronti, probabilmente a Giuseppe Conte non sarebbe dispiaciuto mettersi alla prova alle urne. "Lui considerava l’idea di andare a votare perché è chiaro che con un altro governo e un nuovo premier lui finirà nel dimenticatoio nel giro di un paio di mesi", ha confessato al Giornale un grillino vicino a Luigi Di Maio. Da notare, poi, anche la profezia di qualche giorno fa dell'azzurro  Gianfranco Rotondi, che non ha mai nascosto simpatie per l'avvocato foggiano: "Renzi può far fuori Conte dal governo, ma non fermarlo come leader politico".

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Quasi sicuramente i primi membri del partito di Conte saranno i cosiddetti Responsabili, quelli che avrebbero voluto salvare il premier dimissionario a tutti i costi. Ma ci saranno - stando a un retroscena del Giornale - anche quelli che spesso sono stati considerati come gli uomini di fiducia di Conte: Mario Turco, attuale sottosegretario del M5s, soprannominato "il trombettiere di Conte";  Lucia Azzolina, il commissario all'emergenza Domenico Arcuri. Sarebbero coinvolti, inoltre, anche diversi personaggi della società civile. Proprio ieri, infatti, circolava sui social una lettera "in sostegno al governo Conte". Tra i firmatari i politologi Gianfranco Pasquino e Nadia Urbinati, il costituzionalista Massimo Villone, l’ex senatore dell’Italia dei Valori Pancho Pardi.

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