Ora basta

Giorgia Meloni al governo: "Fuori gli atti del Cts, spiegare in base a cosa incidono sulla vita delle persone"

Più trasparenza su aperture e chiusure e su tutte le decisioni prese dietro suggerimento del Comitato tecnico-scientifico: lo chiede la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Vorremmo sapere e leggere i dati del Cts - ha detto durante un intervento a Rtl 102.5 -. Se incidi sulla vita delle persone, mi devi dire sulla base di quale evidenze lo fai, non puoi tenerlo per te". A tal proposito, la Meloni ha ricordato anche il ricorso al Tar che Fdi è stata costretta a fare contro la decisione del governo di pubblicare solo i dati del Cts che decideva, dopo che era stata bocciata la proposta di renderli pubblici in Aula: "E' una follia".

 

 

 
"Se un ristoratore può tenere aperto a pranzo rispettando determinate prescrizioni, perché quelle prescrizioni non diventano più efficaci a cena? - ha continuato la leader di Fratelli d'Italia -. Il problema delle chiusure per come sono state fatte è che sono irragionevoli. Le palestre possono restare aperte con protocolli che gli dà il governo". La sua, inoltre, è una linea che nelle ultime ore stanno condividendo diversi esponenti della politica, a partire da Matteo Salvini e Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni.

 

 

 

"C'è voglia di cambiamento e servono alcune norme di buon senso. Quelle sui ristoranti ad esempio mi sembrano palesi: se sono sicuri a pranzo, allora lo sono anche a cena. E poi alcune realtà iper controllate come le palestre piuttosto che i teatri, allora perché no?", ha spiegato il leader della Lega dopo un colloquio con Mario Draghi. A dargli ragione, a sorpresa, è stato il dem Bonaccini: "Penso che quello che ha detto Salvini sui ristoranti aperti anche alla sera laddove ci sono territori che non hanno troppi rischi di contagio, è ragionevole".