L'uomo del Golfo

Alessandro Sallusti su Matteo Renzi: "Me lo immagino con una coppa di champagne nella suite vista oceano"

Matteo Renzi non è più un politico. Lo scrive Alessandro Sallusti nel suo editoriale sul Giornale. Non un politico nel senso comune del termine, "ha scoperto che fuori dai palazzi romani esiste un mondo assai più interessante, generoso nei compensi economici e che, per di più, non conoscendolo lo ammira, apprezza e coccola. E lui, che resiste a tutto meno che alle tentazioni, ci si è tuffato con la solita foga e spregiudicatezza appagando il suo ego smisurato". Sallusti non risparmia frecciate all'ex premier: "Ce lo vedo sulla terrazza di qualche suite vista oceano, con una coppa di champagne in mano, irridere all'ultima dichiarazione alle agenzie di qualche oscuro parlamentare indignato per il suo comportamento, dare ordine ai suoi avvocati di querelare chi nei giudizi si spinge un po' in là, perché si sa, i soldi oltre un certo livello non bastano mai", scrive il direttore del Giornale.

 

 

 

Matteo Renzi comunque ancora si diverte "a mettere zizzania tra i suoi nemici e sostenga i pochi amici rimasti a Roma a fare la guardia a un bidone, Italia Viva, ormai vuoto". Perderlo, per Sallusti, "non è un male assoluto, anche se rispetto a ciò che offre oggi il mercato della politica l'ex premier oggi conferenziere tiene lo stipendio da senatore immagino per le spese correnti - resta un fuoriclasse assoluto", gli concede il giornalista.

 

 

 

Anche Enrico Letta si era ritirato dalla politica, proprio a causa di Renzi. Dopo 7 anni però è tornato chiamato alla segreteria del Pd. "Ma parliamo di un altro tipo di uomo e di un'altra storia", scrive Sallusti che chiude con una previsione: "Dopo sette mesi di vita così non sentirà alcuna nostalgia per la sinistra italiana e per il partito di cui è stato segretario, che ancora ieri, mentre lui parlava con principi e magnati, si scannava su chi tra la Madia e la Serracchiani doveva diventare capogruppo alla Camera. Chiamalo fesso".