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Aperture, Matteo Salvini: "Ecco il piano per tutte le attività". Enrico Letta: "Irresponsabile, voleva sbracare subito"

È ancora lite sulle riaperture. Protagonisti come sempre Matteo Salvini ed Enrico Letta. Uscito vincitore dall'aula bunker di Catania (non luogo a procedere nel caso Gregoretti), il leader della Lega è tornato all'attacco: "L’obiettivo è il piano di riaperture di tutte le attività, al chiuso e all’aperto, di giorno e di sera, superando il limite delle 22". Motivo, questo, che ha spinto il numero del Carroccio a convocare per sabato 15 maggio un vertice del partito con i ministri, i governatori, i sindaci e gli amministratori.

 

Più puntuale che mai la replica del segretario del Pd: "Si riapre non perché Salvini ha chiesto di riaprire. Si riapre nonostante l’irresponsabilità di chi voleva sbracare subito". L'invettiva di Letta è però destinata a proseguire, tirato in mezzo chi dalla polemica invece si allontana: Mario Draghi. "Il premier ha limitato l'irresponsabilità di alcuni alleati di governo - ha proseguito il dem -. Se si fosse sbracato subito ad aprile, come chiedevano alcune forse di governo e opposizione, oggi non saremmo in grado di riaprire in sicurezza e in modo irreversibile". E ancora: "Si riapre non perché Salvini ha chiesto di riaprire ma nonostante la sua irresponsabilità, si riapre proprio perché c’è stata responsabilità".

 

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Il leader della Lega, da par suo, cerca di tenere i toni della discussione meno accesi (così come chiesto da Mario Draghi alla sua eterogenea maggioranza). Insomma, Letta indulge ai più biechi insulti e Salvini prova a far politica. "L'unica pressione, se possiamo dire così, che faremo nelle prossime ore è quella legata alla riunione che ho convocato con gli amministratori, governatori e sindaci della Lega, che presiederò personalmente, perché alla riunione di lunedì si torni alla libertà e al lavoro", ha infatti spiegato Salvini a ridosso del non luogo a procedere. Salvini ha sottolineato che "dalla pandemia stiamo per uscirne, i dati dicono questo".