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Enrico Letta, Lorenzo Pregliasco e il piano segreto del segretario del Pd per il Quirinale: cosa può succedere

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Enrico Letta è pronto a disegnare i possibili scenari in vista di quello che a tutti gli effetti può essere considerato il momento politico più importante di questi anni: l’elezione del Presidente della Repubblica in programma a gennaio 2022. “Mi impegno a chiedere a Mario Draghi di essere il nostro primo ministro almeno fino alla scadenza naturale della legislatura nell’aprile del 2023″, ha rivelato il segretario del Partito democratico al meeting di Cl. Affermazione che gli altri esponenti politici presenti al dibattito – sul palco c’erano anche Giuseppe Conte, Maurizio Lupi, Ettore Rosato, Matteo Salvini e Antonio Tajani, mentre Giorgia Meloni era collegata in streaming – hanno lasciato cadere nel vuoto.

 

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Secondo Lorenzo Pregliasco la partita Quirinale sarà importantissima. L'analista politico, cofondatore e direttore di YouTrend lo spiega in un tweet e ne elenca i motivi. "Perché si intrecciano - destino della legislatura - destini personali - eredità Draghi - assetti delle successive elezioni (2022? 2023?) - strategie e tattiche dei leader e dei gruppi parlamentari (spesso divergenti). Pregliasco infatti ha ritwittato il direttore del quotidiano Domani, Stefano Feltri che si domandava come Letta abbia detto "no Draghi al Quirinale e avanzato così la candidatura dello stesso Draghi indicato come premier dal Pd anche dopo elezioni".

 

 

 

 

La proposta di Letta, al meeting di Cl, farà comunque discutere. anche se nessuno dei leader politici presenti l’ha ribadita o sottolineata, ma neppure contestata. Semplicemente ignorata. Probabilmente nei prossimi giorni sarà elemento di discussione politica, in vista anche delle prossime elezioni amministrative previste per il 3 e 4 ottobre.

 

 

 

 

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