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Vittorio Feltri, "Enrico Berlinguer puro senza esserlo". Quello che nessuno osa dire

di Vittorio Feltri sabato 28 maggio 2022

2' di lettura


L'esaltazione postuma di Enrico Berlinguer oltre che tediosa è terribilmente ridicola. Egli è stato segretario generale del PCI, un partito che è trapassato nella disperazione, pertanto non si può dire che sia stato amministrato con ingegno. Di una vettura che finisce contro il muro e si sfascia non si può affermare fosse guidata magistralmente. Il comunismo ha rivelato di essere un rottame non soltanto nell'Unione Sovietica ma anche in Italia. Achille Occhetto, allorché Mosca si arrese, sciolse di fatto Botteghe Oscure affermando che il comunismo era fallito. La sua dichiarazione suonò come una presa in giro per tutti i compagni, come se il Papa una domenica mattina, all'Angelus, avesse proclamato davanti ai fedeli in piazza San Pietro: "Dio non esiste".

In effetti, falce e martello hanno fatto una pessima fine, vecchi arnesi inutilizzabili in una politica decente. Berlinguer, quando i comunisti tirarono le cuoia, era morto da tempo, tuttavia il suo nome è ancora stampato sulle bandiere rosse che sventolano tuttora senza vergogna in ogni piazza dominata dai cosiddetti progressisti. Il capopopolo sardo è venerato oggi come ieri e l'altro ieri, continua ad essere un mito, essendo passato alla storia, anzi alla barzelletta, come il moralizzatore della vita pubblica nazionale, quando invece il suo partito era famoso poiché riceveva montagne di rubli dal Cremlino. Trattavasi di puro finanziamento illecito di un partito, lo stesso reato commesso da Dc e PSI perseguiti brutalmente durante l'inchiesta denominata Mani Pulite.

Berlinguer si era sciacquato la bocca con la questione morale quando egli stesso incassava denaro di sfroso. Bizzarro che oggi il defunto segretario purpureo venga esaltato come il purificatore dei costumi della patria. Era esattamente come i suoi colleghi, i quali intascavano tangenti. C'è un altro aspetto dell'amato Enrico che è stato trascurato. Mi riferisco all'eurocomunismo inventato da lui, una formula oscura e mai chiarita negli anni in cui essa veniva spacciata per una sorta di salvezza politica. Infatti, l'eurocomunismo non ha mai intravisto la luce e neppure l'ombra, mai nessuno è riuscito a capire in che cosa consistesse. Berlinguer parlava dell'eurocomunismo come fosse la chiave per aprire il paradiso, eppure non ha mai spiegato come fosse realizzabile. È rimasto un mistero per tutti, anche per i compagni che seguitano ad applaudirlo senza sapere il perché. 

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