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Generale Graziano al governo: tam-tam impazzito, lui alla Difesa?

sabato 8 ottobre 2022

2' di lettura

Ad incalzare Giorgia Meloni, in questi giorni "caldi" per comporre la nuova squadra di governo, non c'è solo il tempo che stringe e che corre verso la convocazione delle Camere - fissata a giovedì 13 ottobre. La futura premier è alle prese, da una parte, con la linea istituzionale dettata da Sergio Mattarella e Mario Draghi, dall'altra con le discussioni interne all'alleanza del centrodestra. E tra i tanti nodi da sciogliere, ce ne sono alcuni che più di altri sono al centro delle trattative, in quanto particolarmente significativi e delicati.

Uno di questi è il ministero della Difesa, che sin da subito ha visto l'interesse di Antonio Tajani ma che adesso potrebbe subire cambiamenti in quanto, secondo un retroscena pubblicato da Repubblica, si prevedono candidature tecniche. Due sono i nomi di spicco che avrebbero avanzato la candidatura: il generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano, e il generale Claudio Graziano, già capo del Comitato militare dell'Unione Europea e presidente di Fincantieri. A quanto pare, Graziano avrebbe già offerto la sua disponibilità a Ignazio La Russa.


Un altro rebus da risolvere - forse il più complesso - è la casella del Viminale, nel mirino tra gli altri anche di Matteo Salvini. Dal Carroccio fanno sapere che "non ci sono veti di alcun tipo su Matteo Salvini, il cui ottimo lavoro ai tempi del Viminale non è in discussione" e FdI lo conferma. Tuttavia, pare che Meloni sia restia ad accogliere la candidatura per l'ombra della magistratura. A remare contro c'è, infatti, il procedimento penale aperto sul caso Open arms a carico dell'ex ministro, accusato di sequestro di persona. Per ora il processo a Palermo, rinviato al 2 dicembre, è alla fase dibattimentale, ma è probabile che la futura premier non voglia esporsi con una proposta del genere al Colle. Anzi, è opinione ormai diffusa che la leader abbia in serbo per il capo del Carroccio il super-ministero dell'Agricoltura

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