La manovra

Pensioni, la voce sugli assegni: "Tagli in arrivo", il piano anti-Fornero

Il governo è a caccia di risorse per finanziare l'uscita anticipata. Come è noto Quota 102 andrà in soffitta il prossimo 31 dicembre. Una scadenza che richiede il tempestivo intervento dell'esecutivo per evitare il baratro della piena attuazione della Fornero. E così l'ipotesi su tavolo del governo porta il nome di Quota 103. Una nuova finestra d'uscita per agevolare l'addio al lavoro prima dei canonici 67 anni. Ma per recuperare risorse utili per finanziare questo tipo di riforma, l'esecutivo, secondo un retroscena riportato dal Messaggero, potrebbe dare una sforbiciata alle rivalutazioni degli assegni. Si tratta di andare a tagliare la rivalutazione per gli assegni più alti. Uno schema usato più volte per calmierare gli aumenti previsti a ogni inizio anno legati all'inflazione. E così a quanto pare si ragiona sui trattamenti che superano le quattro volte il minimo (circa 2.100 euro lordi mensili) o le cinque (circa 2.600). Per questi scaglioni in questo momento è prevista una rivalutazione tra il 90 e il 75 per cento.

 

A quanto pare questa percentuale potrebbe abbassarsi anche fino al 50 per cento. Il tutto però sarebbe ben diverso dalle sforbiciate portate avanti dai precedenti governi che invece mettevano mano a tutti gli scaglioni previdenziali con rivalutazioni calmeriate anche per chi prendeva meno di cinque volte il minimo. Insomma il governo sta cercando di trovare la quadra per assicurare a milioni di italiani la possibilità di andare in pensione prima. Una necessità impellente per evitare uno scalone che costringerebbe in tanti a restare a lavoro con i paletti della tanto odiata legge Fornero. 
 

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