Atto dovuto?

Rampelli, "teorema Buzzi": perché Soumahoro deve dimettersi adesso

Anche chi ha sostenuto e candidato Aboubakar Soumahoro sta iniziando a prendere le distanze dopo tutto quello che è emerso nelle ultime settimane. Per Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia nonché vicepresidente della Camera, il caso del deputato auto-sospesosi dal gruppo Verdi-Sinistra Italiana è la dimostrazione del fatto che “il teorema Buzzi continua a regnare le politiche assistenziali dell’immigrazione. Se ne sono accorti tutti, tranne il Pd. Sarà un caso?”.

“Quel che emerge dalle indagini sul clan Soumahoro - ha proseguito Rampelli - non distante da una vera e propria associazione a delinquere, desta sconcerto e ripugnanza. Da una parte il business dell’immigrazione predomina anche in chi si auto-definisce più solidale tra tutti. Invece esce fuori che, proprio approfittando della maggiore fiducia determinata dall’etnia, questi imprenditori illuminati non si sono fatti scrupolo di usare un trattamento schiavistico”.

E poi c’è la questione politica: “Ancora una volta ci troviamo a fare i conti col discredito dei partiti e delle Istituzioni. Un discredito che fa male a tutti, a sinistra come a destra. Non credo che la colpa sia di chi ha scelto l’ex sindacalista, difensore dei braccianti neri. Se la prima questione si risolve tagliando il business dell’accoglienza e convertendo i 5 miliardi di euro destinati alle cooperative in risorse per l’organizzazione degli hub nelle Nazioni di partenza, per la seconda questione la sua auto-sospensione dal partito è ben poca cosa. Se il sindacalista è diventato deputato in virtù delle battaglie a difesa dei braccianti neri - ha chiosato Rampelli - le dimissioni da parlamentare sarebbero il minimo”.