Ilaria Salis immortalata al fianco di un condannato per ’Ndrangheta. È successo pochi giorni fa a Parma, dove l’europarlamentare di Avs ha presentato il suo libro Vipera e ha incontrato chi lavora nel Polo Universitario Penitenziario. Nella foto scattata per l’evento e pubblicata sui suoi profili social, si vede Salis vicina ad Antonio Dragone, calabrese condannato a 26 anni e 6 mesi per associazione mafiosa ed estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, nonché per omicidio colposo, ora in affidamento esterno.
La denuncia viene consigliere regionale di Fdi, Priamo Bocchi: «Lo scorso 29 aprile è venuta a Parma Ilaria Salis, eurodeputata di Avs: nel lanciare un appello contro la “barbarie della prigione” ha pubblicato una fotografia nella quale compare insieme al consigliere comunale di maggioranza (e membro della Direzione Nazionale del Pd di Elly Schlein) Marco Boschini e Antonio Dragone, condannato per reati di ’Ndrangheta a 26 anni e 6 mesi. Non credo sia esattamente il messaggio che chi ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe trasmettere».
Salis aveva scritto su Facebook per celebrare la sua visita. «Ieri (il 29 aprile, ndr) a Parma ho avuto il piacere di incontrare chi lavora nel Polo Universitario Penitenziario - docenti e studenti - e varie realtà impegnate nella difesa dei diritti delle persone detenute, sia da prospettive abolizioniste che di riformismo radicale» si legge nel posto. «È stato uno scambio intenso e stimolante, seppur breve. Ci tengo a ringraziare tutte e tutti per aver condiviso con me esperienze e riflessioni preziose. Con l’impegno di rivederci presto. Una delle idee più forti emerse» prosegue Salis, «è che il carcere è un’istituzione in contraddizione con la propria missione istituzionale: afferma di voler rieducare, ma proprio la sua struttura e la sua logica lo rendono incapace di farlo. Da questa consapevolezza condivisa, credo sia urgente avviare un grande lavoro collettivo, culturale e politico, per andare oltre la barbarie della prigione».
Intanto l’eurodeputata è tornata a far discutere per un altro post pubblicato suoi social in occasione del 1° maggio. Come riporta il Secolo d’Italia, Salis ha infatti voluto celebrare la Festa del lavoro con una dedica ai detenuti. «Quando parliamo di lavoro, troppo spesso dimentichiamo che anche i detenuti lavorano. E che, per loro, lo sfruttamento è ancora più feroce. Perché un detenuto viene pagato solo due terzi di una retribuzione normale?», chiede la Salis nel suo post.
«Perché il suo lavoro dovrebbe valere meno del nostro? Stabilire per legge che l’umanità ristretta può essere pagata meno significa discriminarla e violarne la dignità, significa condannarla due volte. Il carcere, oltre a essere una macchina di oppressione, è anche una leva di extra-profitto». Il post, aondiviso da Francesco Filini, deputato di Fdi, ha scatenato commenti tra l’ironico e l’indignato. C’è chi va sul personale: «Merita una nomination. A psichiatria». «Si sta portando avanti?». Altri che chiedono: «Quando scade l’immunità parlamentare?». E ancora: «Che prendano esempio da te, si buttano in politica ed evitano il carcere e il lavoro».