Fabbrica d'odio

Salvini, figlio rapinato e insultato: "Siamo a posto. Ora..."

Pietro De Leo

Ma quanta veemenza! Che veleno inesauribile! In due parole... che vergogna. Il popolo dell'odio social non si placa mai, nemmeno a Natale, nemmeno quando c'è di mezzo un parente, nello specifico il figlio ancora teen ager, di uno dei bersagli preferiti di strali, insulti e contumelie. L'antefatto è una vicenda di cronaca che ha fatto il giro dei giornali. Il figlio di Matteo Salvini, Federico, diciannove anni, la sera dell'antivigilia di Natale è stato rapinato del suo smartphone in una strada di Milano. La dinamica non è proprio delle più tranquillizzanti: è stato avvicinato da due uomini, a quanto pare nordafricani, che gli hanno puntato un coccio di bottiglia e sottratto il telefonino. Il vicepresidente del Consiglio ha fatto filtrare un commento lapidario: «È capitato a lui come, purtroppo, capita a tanti a Milano. Fortunatamente non si è fatto male nessuno». Stop. Una disavventura che, sul piano materiale è finita bene (lo smartphone è stato restituito perché, pare, consegnato alle Forze dell'Ordine da un venditore a cui i due manigoldi l'avevano passato per metterlo sul mercato illegale), ma che rientra tra le vicende che nessuno vorrebbe vivere. Eppure, è subito passata all'attacco la contraerea del fiele a mezzo post. Basta farsi un giro su Twitter e sui siti per averne un saggio.

 

 

 

 

«Se ci fossero stati quegli altri» scrive una utente alludendo alla sinistra, «Salvini si sarebbe incatenato al Viminale. La cialtroneria è sempre stata il tratto distintivo di Salvini». Più d'uno, a scherno, posta «Piantedosi dimettiti!», in riferimento all'attuale ministro dell'interno. Da un profilo la si butta sul complottistico: «A posto, campagna elettorale salva per altri vent' anni almeno». In realtà, quanti accusano il leader della Lega di strumentalizzare l'accaduto costituiscono un vero e proprio filone. Quando invece, come si è visto, Salvini ha dedicato alla questione soltanto una battuta. E ancora c'è chi insulta direttamente il ragazzo, la cui immagine è ovviamente circolata sui siti delle news, ritratto insieme al padre. Addirittura c'è chi esulta. "Giustizia è fatta", scrive un utente a commento dell'articolo in merito sul sito del Giornale.

Il tutto viene riportato dalla senatrice della Lega Stefania Pucciarelli: «L'odio nei confronti di Matteo Salvini - scrive - tocca nuovi livelli di indegna bassezza da parte dei soliti 'democratici a parole' che non smettono di vomitare cattiverie nemmeno di fronte ad una notizia come quella della rapina subita dal figlio». Quantomeno, però, nel quadro politico c'è un barlume di buonsenso. Arriva dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che twitta: «Un abbraccio affettuoso e solidale al figlio di Matteo Salvini, vittima di un brutto episodio di criminalità a Milano. Forza Federico!». Ovviamente, altra ondata di odio anche a commento di questo cinguettio: «Siccome è Natale, e devo essere carina, non dirò nulla su quanto sia ridicolo e ruffiano questo tweet», punge un profilo. Un altro, invece, scrive: "gli han ciulato il telefono e il padre piglia ventimila euro al mese più benefits. Ma che forza Federico! È una giusta redistribuzione della ricchezza». Ed è mortificante constatare come, in questa massa acida, le buone maniere siano diventate un gesto quasi rivoluzionario.