Addio...

Pd "morto" in 9 anni: la foto che mostra la loro fine

La travolgente vittoria alle elezioni politiche di settembre ha portato al governo il centrodestra dopo 11 anni. Un’egemonia confermata anche dalle elezioni regionali di ieri: con i trionfi nel Lazio e in Lombardia, la coalizione di centrodestra oggi governa 15 amministrazioni su 20. Nove anni fa, nel 2014, i rapporti di forza erano praticamente invertiti: 5 regioni al centrodestra (Lombardia, Veneto, Val D’Aosta, Campania e Calabria) e ben 15 al centrosinistra. I progressisti, dopo aver perso Palazzo Chigi, oggi governano solo nelle roccaforti storiche di Toscana ed Emilia-Romagna, oltre alle due regioni del Sud dove governano due califfi storicamente “eretici” rispetto ai vertici nazionali del Partito democratico: Vincenzo De Luca in Campania e Michele Emiliano in Puglia, due leader locali di peso e spesso in polemica contro la linea nazionale.

 

Gli elettori hanno sfilato alla sinistra prima la Liguria, con l’exploit di Giovanni To ti (poi riconfermato al secondo mandato). Quindi è caduto il Friuli Venezia Giulia, con la vittoria di Massimiliano Fedriga su Debora Serracchiani (2016), è caduto il Molise nel 2018; sono cadute l’Umbria, l’Abruzzo, la Basilicata, la Sardegna nel 2019. Nel 2020 ha vinto Francesco Acquaroli nelle Marche, e nel 2021 il centrodestra si è confermato in Calabria. A differenza delle elezioni comunali nei capoluoghi- dove il centrodestra soffre tradizionalmente il doppio turno e recentemente ha avuto difficoltà nel trovare candidati credibili da Milano a Roma - le Regionali sono diventate un terreno di caccia per la coalizione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.