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Cancelleri lascia il M5s, siluro su Conte: "Non torno indietro"

Prime crepe nel Movimento 5 Stelle. Giancarlo Cancelleri, ex vice ministro delle Infrastrutture e per due volte candidato alla presidenza della Regione Siciliana, lascia i grillini. Rispondendo alla domanda rivolta dal Qds.it se sia ancora nel M5s, Cancelleri non perde tempo: "No, non in questo Movimento. Quello in cui ero io era un gruppo capace di fare attivismo nel territorio, arrivavano i risultati, si eleggevano i sindaci, si valorizzavano le proprie risorse. Oggi il Movimento è distrutto e non ha più consensi. Io voglio costruire un percorso nuovo che deve ancora trovare uno sbocco". 

 

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Sul futuro il fu pentastellato non si sbilancia anche se non esclude "infinite possibilità e infinite porte", ma "c'è un'unica certezza: non torno indietro rispetto a un Movimento che non sa minimamente valorizzare le competenze che sono cresciute al proprio interno - evidenzia -, che getta via come uno straccio vecchio persone che hanno contribuito a fondare e fare diventare grande e credibile quel gruppo". Tra i motivi della rottura anche il mancato sostegno del leader Giuseppe Conte in occasione delle Amministrative di Catania: "Una prima delusione è arrivata quando ho incontrato l'ultima volta Giuseppe Conte in occasione di una sua visita a Palermo, fui io a dirgli che gli sconsigliavo altre deroghe alla regola del terzo mandato - racconta -. Regole come questa ormai sono sacre, sono le regole fondative di questo Movimento. Gli dissi anche, però, che per me era importante che lui potesse valutare un impegno da parte mia e di altri che volevano ancora spendersi per la causa".

 

 

Da lì la proposta "di fare una lista civica a Catania con me candidato a sindaco e che avesse l'appoggio del Movimento". La risposta? "Lui mi disse che questo significava eludere una regola. Ricordo che quel giorno - conclude - si chiuse la votazione online per il sostegno a Majorino a Milano. E io lo feci notare a Conte". A quel punto Cancelleri afferma "di avere avvertito il leader M5s: gli dissi 'avete appena dato l'appoggio a uno che fa politica da trent'anni e il problema sarei io che mi candido a sindaco?'".