Sempre al suo fianco
Marta Fascina e gli ultimi giorni di Berlusconi: le indiscrezioni che spiegano tutto
C'era lei accanto al Cav, Marta Fascina. Non lo ha lasciato un minuto, nella penultima degenza del leader di Forza Italia al San Raffaele, il lungo calvario a cavallo di Pasqua dal quale l'86enne ex premier sembrava essere uscito fragile, sì, ma quasi più forte moralmente. E c'era lei lunedì mattina, quando alle 9.30 è stato dichiarato l'orario del decesso dell'uomo che ha cambiato l'Italia. L'avevano previsto in molti, nella cerchia ristretta di Silvio, e hanno avuto ragione: sarebbe stata lei l'ultima donna di Silvio Berlusconi.
Capace di sostenerlo dopo la rottura, dolorosa, con Francesca Pascale. Diventandone la spalla emotiva, sentimentale e in ultimo politica nel momento più difficile della lunga esistenza del leader. E, suggeriva qualcuno negli ultimi giorni, quando la situazione di salute di Berlusconi sembrava relativamente "tranquilla", o perlomeno non ancora critica, potrebbe esserci lei nel futuro di Forza Italia, con la disputa sul simbolo e le conseguenti ricadute politiche sul partito. Un partito che, sottolineava un apocalittico Gianfranco Miccichè a caldo, "muore con Silvio".
Nei prossimi giorni si parlerà del ruolo che in futuro avrà la Fascina, nata il 9 gennaio 1990 a Melito di Porto Salvo, in Calabria, ma cresciuta a Napoli (come la Pascale). Per ora è ancora il momento del dolore. Ex ufficio stampa del Milan, è entrata in Forza Italia nel 2013 ed eletta in Parlamento per la prima volta nel 2018, non senza polemiche interne per il fatto di essere stata "blindata in listino" a Portici. Secondo i più vicini al Cav è Adriano Galliani a introdurla nell'inner circle del presidente. La sua escalation nelle gerarchie di Berlusconi è tanto silenziosa quanto fragorosa, tanto che nel 2020 quando diventa ufficialmente "la fidanzata" di Silvio molti cadono dalle nuvole (o fingono).
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E' accompagnata da ironie e malignità per il look morigerato, tanto discreto da apparire grigio: come con la Pascale, la stampa più visceralmente anti-berlusconiana e il coro sociale la battezzeranno perfidamente "la badante". Il momento più velenoso, quello del "matrimonio per finta" con Berlusconi, celebrato il 19 marzo 2022 nella villa di Lesmo, in Brianza. C'è chi parla di "baracconata": sono gli stessi che ignorano come sia stato lo stesso Silvio, durante uno dei suoi ricoveri, a prometterle di portarla all'altare in un modo o nell'altro. I dettagli sono rimasti riservati, le implicazioni sull'eredità (politica, immobiliare e chi più ne ha più ne metta) saranno nodi destinati a venire al pettine nei prossimi giorni, non di poco conto.
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Una cosa, però, è certa: Marta ha dedicato 3 anni della sua vita a Silvio, in tutto e per tutto. Assumendo un ruolo centrale anche dal punto di vista operativo. Non è un caso che nelle chat azzurre tanti messaggi di cordoglio e vicinanza siano stati indirizzati al suo riguardo. E sul conto della deputata forzista si era ovviamente sviluppata la polemica sulla guerra intestina con Antonio Tajani, numero 2 di Forza Italia, da un lato e Licia Ronzulli, ex braccio destro di Berlusconi entrata in conflitto proprio con la Fascina nella gestione della "agenda" del Cav.
Dal giorno del ricovero al San Raffaele prima di Pasqua, quando Berlusconi ha dovuto affrontare il virus respiratorio innestato sulla leucemia monocitica cronica di cui soffriva da 2 anni, Marta non si è mossa di un centimetro, giorno e notte al capezzale del compagno. "Ha superato sé stessa - sottolineava il Cav qualche settimana fa -, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega. Molte volte ho dovuto pregarla io di riposarsi e di prendersi cura di sé, ma non mi ha lasciato neanche per un minuto". Oggi, con sinistro tempismo, il Corriere della Sera riportava una velenosa indiscrezione sulla possibilità di candidare con Forza Italia alle Europee del 2024 anche il padre della stessa Fascina, ormai a tutti gli effetti "di famiglia". Ma ora, con la morte di Silvio, si chiude una parte della storia. Quello che sarà, è difficile prevederlo.