La missiva

Antonio Tajani, la seconda lettera (riservata) dei figli di Berlusconi

Andrea Valle

C’è la lettera pubblica, che Antonio Tajani ha voluto leggere davanti alla platea degli azzurri riuniti ieri all’hotel Parco dei Principi. E quella privata, che il nuovo segretario intende tenere per sé, non per mancanza di spirito di condivisione con la sua gente, ma per il senso di profondo rispetto che serve in questi casi. Entrambe le missive sono scritte dai figli di Silvio Berlusconi e rappresentano il sigillo che arriva dagli affetti più stretti del fondatore all’uomo che ora deve traghettare la creatura azzurra almeno fino all’appuntamento delle Europee, e poi forse, chissà, anche oltre.

«Carissimi, grazie per l’appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà», comincia il primo scritto. Breve ma efficace.
Conferma tutto il sostegno di Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi ai dirigenti di Forza Italia, stretti attorno al segretario nazionale. E poi c’è l’altra lettera, più personale e intima, allegata alla prima, che dà incoraggiamento ad Antonio Tajani e che lui ha preferito non rendere pubblica al Consiglio nazionale. «È una lettera molto affettuosa che mi hanno mandato, accompagnando il loro messaggio al Consiglio», ha spiegato il ministro degli Esteri. «La loro fiducia mi aiuta e credo che rafforzi in tutti noi il nostro progetto politico, si va avanti con le idee di Silvio Berlusconi».

 

Di figli che vogliano scendere in politica, per ora, non si parla. Non è questo il momento. Il nome di Berlusconi sarà sempre nel simbolo e in futuro non è escluso che uno degli eredi intenda prendere in mano il progetto politico del padre. Gli indizi sembrano portare al secondogenito, ma tutto è prematuro, anche perché il suo lavoro adesso è un altro e «la politica non si improvvisa», ha spiegato lui stesso dopo la morte del padre.

Conta, comunque, il messaggio non scontato fatto recapitare ieri al Consiglio nazionale. Un messaggio che parla di libertà e democrazia. «Grazie per l’appoggio e vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà e grazie per tutto ciò che farete d’ora in poi per continuare a far valere gli ideali di libertà, progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e la sua azione. Un abbraccio grande a tutti con i migliori auguri di buon lavoro». 

 

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