Il caso è chiuso

Sciopero, "ha ragione Salvini": chi si schiera contro Landini e Cgil

Precettazione e sciopero dimezzato: Matteo Salvini contro i sindacati e la mobilitazione di domani, venerdì 17 novembre, usa il pugno di ferro. Il Pd, va da sé, si straccia le vesti. Prendiamo le sparate di Andrea Orlando, che parla di un "Salvini classista che bullizza i lavoratori". Poi, ovvio, mister Cgil, Maurizio Landini, che intervistato da Repubblica parla di "attacco alla democrazia".

Ecco, il punto è che al netto di queste - scontate - voci, la maggior parte dei commenti e dei commentatori stanno col leghista e ministro dei Trasporti. Prendiamo Luigi Sbarra, leader della Cisl, il quale è andato dritto al punto: "Rispettiamo, anche se non condividiamo, le scelte di mobilitazione di Cgil e Uil. Il sindacato non può inseguire i sogni, deve misurarsi con la realtà. Noi siamo in campo con la nostra iniziativa di mobilitazione, responsabile e costruttiva, tendendo aperto il confronto e il negoziato". E ancora: "Il sindacato deve negoziare e portare a casa i risultati per le persone che rappresenta", ha proseguito Sbarra, ribadendo che nella manovra "vediamo molte luci che raccolgono precise proposte e rivendicazioni" dal taglio del cuneo alla proroga della detassazione sul salario di produttività, alle risorse per i contratti del pubblico impiego. "Il sindacato deve dare valore quando ci sono risultati. Poi, certo, ci sono ombre sulle pensioni. E vogliamo più risorse sulla sanità", ha aggiunto.

Poi, su Libero in edicola oggi, l'intervista a Raffaele Bonanni, ex segretario Cisl, che parla di "uno sciopero politico", quello di Cgil e Uil. E ancora, aggiunge: "Per aiutare davvero i lavoratori, Landini pensi all'interesse generale, più che a quello di parte".

Anche il governo è compattissimo sulla precettazione. Lo Sciopero è un "diritto fondamentale" che "va ribadito e confermato, questo nessuno lo mette in discussione", ha premesso Marina Calderone, ministro del Lavoro, a margine degli stati generali del lavoro di Fratelli d'Italia. "Nell'ambito dei servizi pubblici essenziali bisogna rispettare le norme a tutela dei diritti dei cittadini - ha aggiunto - altrimenti non ci sarebbe una commissione che deve tutelare questi diritti. La precettazione è avvenuta in tante altre occasioni. Non è un inedito. La commissione è una strumentazione di cui ci siamo dotati e serve a garantire il corretto esercizio di diritto di Sciopero", ha concluso.

E ancora, Antonio Tajani. Se Cgil e Uil avessero proseguito sulla strada dello Sciopero generale dei trasporti, "sarebbe stata una scelta incomprensibile, pretestuosa, che mi avrebbe lasciato stupefatto". E ancora: "Sono le ragioni da cui parte la richiesta di uno Sciopero generale che mi sfuggono. E volerlo a tutti i costi lo stava trasformando in uno Sciopero politico". Detta in modo brutale, una mobilitazione generale sarebbe stata "non a tutela dei lavoratori, ma a tutela delle opposizioni", ha concluso. Parole chiare, in un contesto in cui anche la stampa "amica", soprattutto della Cgil, fatica e non poco a sostenere le posizioni di Landini.