Serio?

Aboubakar Soumahoro, ecco il nuovo libro: come ci riprova dopo gli scandali

Francesco Storace

Ovviamente Feltrinelli editore. Senza rendersi conto che ha più facilità di guadagno giocando al Monopoli, Aboubakar Soumahoro ci riprova ancora con i libri. E in fondo è una sfida ammirevole, dopo il primo flop editoriale. Si chiamava Umanità in rivolta e semplicemente l’umanità si è rivoltata contro di lui rifiutando di comprarne le opere. Ora che il titolo è Il manifesto degli invisibili, gli auguriamo di non diventarlo lui con il suo volume.

Un deputato per caso – o per fortuna – che non si cura di spiegare la sua bella vita senza un reddito adeguato, basti pensare alla sua villa, però trova il tempo di pubblicare un nuovo libro. Sono i misteri di una certa sinistra gaudiosa.

IL VOLUME
Il manifesto degli invisibili, a quanto se ne sa, dovrebbe uscire a metà gennaio e tenterà di mettere insieme le varie vite precarie che si conoscono. Dai suoi cari braccianti ai quali deve spiegare ancora molte cose, ai raider e a tante altre categoria in difficoltà. Ma può Soumahoro ergersi a loro campione e alfiere? Chissà quanti saranno i capitoli da scrivere e che invece resteranno – loro sì invisibili – affidati all’inchiostro simpatico...

Ad esempio come ha fatto a non accorgersi di quel che combinavano compagna e suocero, stando alle imputazioni della magistratura. Oppure, il capitolo sulla grande illusione generata a sinistra, e qui la questione non è giudiziaria ma politica. Nessuno può dimenticare il gran baccano a suo favore da parte di Marco Damilano come da Diego Bianchi in arte “Zoro”, per continuare fino a Saviano e ai creduloni più politici come Bonelli e Fratoianni.

In particolare il leader verde fu quello che si commosse persino presentandone la candidatura. Ora piange per come si è fatto fregare da Soumahoro. Il sindacalista bracciante riuscì a perdere il collegio pressoché sicuro di Modena, ma venne eletto alla Camera grazie al “paracadute” del proporzionale.

Chissà se Soumahoro nella sua nuova opera letteraria renderà visibili quei conti che non trovano riscontro nel rendiconto elettorale e per il quale è a rischio decadenza parlamentare. E magari chi gli suggerì quel video incancellabile dalla nostra memoria in cui si mostrò in lacrime accusando chissà chi con un patetico «mi volete morto».

E tutto questo perché a Latina e non a Modena la Procura aveva scoperto traffici illeciti sui migranti, a carico dei suoi congiunti, risparmiando solo lui dall’indagine. La moglie e la suocera, a capo di due coop di lavoratori migranti a Latina, non pagavano quei lavoratori, secondo le accuse.

Magari meriterebbero un capitolo nel nuovo libro anche quei selfie di madame Liliane, con vestiti e borse di lusso con relativo soprannome come Lady Gucci. Chissà quanto c’entra con il mondo degli invisibili quel «diritto all’eleganza» che invocò per la compagna, che poi su Dagospia fu addirittura esteso al «diritto al lusso», tanto per non farsi mancare nulla. Erotismo incluso, viste le fotografie. Attendiamo l’uscita del libro, anche per leggere se ha raccontato la storia del vero proprietario degli stivaloni con cui si presentò a Montecitorio bardato in maniera davvero incresciosa, diciamo, nel giorno del suo esordio da parlamentare.

Ma, appunto, non erano di Soumahoro. Sarà bello anche apprendere dalla sua penna come ha fatto ad acquistare un villino coi proventi di un libro che ha venduto appena 9mila copie. E che fine fecero i denari della colletta vestito da Babbo Natale, promossa per acquistare i regali ai bimbi del ghetto foggiano di San Severo. Lì però il sacerdote negò la presenza di bambini...

VITA IN ITALIA
Insomma, un gran bella vita in Italia per il deputato ivoriano, almeno fino a quando non lo hanno pizzicato. Certamente, come dice un magistrato che non vuole far pubblicare il proprio nome, «allo stato degli atti» Soumahoro non è indagato e forse è meglio così, sennò ci toccava un’altra campagna antirazzista da dover seguire. Ma il senso dell’opportunità gli è proprio alternativo come costume. Nel suo paese magari non gli hanno spiegato che cosa non è bello fare in Italia...