Da Iena a tonno, dell’Honduras. Salvate il naufrago Giarrusso. Dino, 51 anni, barba e capelli alla Mangiafuoco, ex inviato Mediaset poi europarlamentare dei 5Stelle da cui se n’è andato imprecando, ora è arrivato all’ultima spiaggia (forse), prossimo concorrente dell’Isola dei Famosi. Da Giggino Di Maio e Toninelli - con una “n” - alla pesca nell’oceano e alla rottura dei cocchi con Marione Adinolfi. Qualcuno obietterà che è un salto di qualità, e in effetti vacilliamo. Comunque in spiaggia ci sarà l’ex tennista Camilla Giorgi, e qui dai compagni, gridate al sessismo! - siamo tutti d’accordo.
Giarrusso, catanese con la passione per il cinema, all’inizio ha provato a sfruttare la notorietà da Iena per entrare a Montecitorio; escluso, è comunque riuscito a strappare un ruolo come capo della comunicazione del gruppo laziale dei grillini. Si è quindi proposto come membro del Consiglio d’amministrazione della Rai ma non ce l’ha fatta nemmeno stavolta. Poco male: nel 2018 l’allora viceministro Fioramonti, in quota 5Stelle, l’ha nominato segretario particolare. Quindi, dopo tanto sudore, l’approdo a Bruxelles. Evviva! L’anno dopo Dino è stato acclamato sulla piattaforma Rousseau come “facilitatore” del “team nazionale Istruzione, Ricerca e Cultura” dei grillini, un gigante, va detto, in un team ossimoro.
Adesso il collega Dino è pronto a raccogliere le telline in acque cristalline. Honduras siginifica “profondità delle acque”. Sogna di ripercorrere le gesta di Walter Nudo e Vladimir Luxuria, vincitrice dell’Isola quasi vent’anni fa. E però chi lo conosce riferisce che l’amico aspiri a diventare il nuovo Raz Degan, il cui successo è più recente. Ma perché, Dino: non era più divertente insegnare la cultura ai Cinquestelle?
Qualcuno invero ci aveva già provato a salvare il Giarrusso, e quel qualcuno è il Partito democratico. Il Pd che ne combina una giusta? Capita. Spieghiamo: nel 2023, dopo aver lasciato Conte, Dino ha cercato di imbucarsi nel Pd annunciando una sorta di autocandidatura durante la convention dell’allora segretario in pectore Bonaccini. E però mezzo partito s’è ribellato – soprattutto quelli che temevamo per il proprio scranno – e comunque alla fine le Primarie dem le ha vinte la Schlein grazie al voto dei grillini. E che sfiga, Dino!
È uno sveglio Giarrusso (lo è davvero), scaltro, ma è pure incazzoso: viene scelto come segretario nazionale del partito “Sud chiama Nord”, pronto ad accomodarsi nell’assemblea siciliana, poi si manda al diavolo con l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca e finisce tutto a schifìo. Da qualche tempo è il direttore editoriale dell’Identità, dalle cui colonne si è appena battuto contro il ritorno del fascismo. Giarrusso dividerà la spiaggia, tra gli altri, con Angelo Famao autore di “Tu si a fine do munno”; Nunzio Stancampiano, ex concorrente di “Amici”; Lorenzo Tano, che è il figlio del grande Rocco Siffredi. Comunque chiamalo scemo Giarrusso: se ne va ai Caraibi e per andarci viene pagato. Noi invece abbiamo pagato Di Maio per fare il ministro. E da inviato europeo nel Golfo Persico continuiamo a pagarlo. Dino: non potevi portartelo in Honduras?