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Russia, Salvini: "Quando un popolo vota ha sempre ragione". Tajani: "Pressioni forti e violente sulle elezioni"

Salvini e Tajani

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"In Russia hanno votato, ne prendiamo atto; quando un popolo vota ha sempre ragione", dice il vicepremier Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, a margine dell’incontro 'Guidare il cambiamento. Innovazione e sostenibilità per il trasporto pubblico locale del XXI secolo', a Milano, commentando l’esito delle elezioni presidenziali in Russia, dove senza sorprese ha vinto Vladimir Putin con un consenso quasi plebiscitario.

"Le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince sia quando uno le perde", prosegue Salvini. "Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta". In Russia "ci sono state delle elezioni; prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace", aggiunge il leader della Lega. Piuttosto, osserva, "mi preoccupa che qualche leader europeo parli come se fosse naturale di esercito, di guerre e di militari da mandare a combattere, perché la terza guerra mondiale è l’ultima cosa che voglio lasciare in eredità ai miei figli", dice riferendosi a Macron. 

 

 

Non è d'accordo con questa analisi Antonio Tajani: "La politica estera la fa il ministro degli Esteri. Quindi le posizioni in politica estera sono quelle del ministro degli Esteri", chiarisce il leader di Forza Italia. "Le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e violente. Navalnyj è stato escluso dalle elezioni di fatto con un omicidio e non c’erano candidati e avversari di Putin", sottolinea Tajani. "Abbiamo visto le immagini dei soldati russi entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente. Non mi sembra che siano elezioni che rispettano i criteri che rispettiamo noi". 

 

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