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M5s, delirio dopo l'aggressione: "Reato europeo di omofobia"

Andrea Muzzolon
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Un’aggressione brutale, ripresa con il telefonino. Prima spintonati, poi presi a calci, pugni e cinghiate. Una coppia di ragazzi omosessuali picchiata selvaggiamente da quattro persone in seguito a una lite. Questa la ricostruzioni dei carabinieri dell’Eur di Roma che, nella giornata di ieri, hanno identificato gli autori del pestaggio. Si tratterebbe di tre ragazzi e una ragazza, tutti incensurati e poco più che 20enni. Le due vittime si sono recate in commissariato ieri mattina dove avrebbero riconosciuto le foto degli aggressori fermati dalle forze dell’ordine.

Neanche a dirlo, quest’episodio ha riaperto la polemica sulla legge contro l’omofobia voluta dal deputato del Pd Alessandro Zan e affossata dall’aula del Senato dopo che i dem si rifiutarono di applicare alcuni correttivi chiesti da destra e da sinistra. «In Italia c’è un’ondata di violenza senza precedenti: è anche generata dalla crociata del governo Meloni contro le persone lgbtqia+. Serve una legge con urgenza» ha scritto Zan sui social.

Ma nell’eterna battaglia a inseguirsi l’un l’altro, giocando a chi la spara più grossa, non poteva mancare anche la voce del Movimento 5 Stelle. E la proposta del giorno arriva da un’attivissima Carolina Morace, già impegnata su più fronti come la lotta al nuovo sponsor dell’Inter (Betsson, agenzia specializzata nel gioco sportivo ndr.) e il sostegno alla causa palestinese. «Sono personalmente scioccata dall'aggressione omofoba a suon di cinghiate e pugni subita da due ragazzi a Roma» commenta l’eurodeputata grillina.

Poi la sparata, portando la proposta della Legge Zan a un livello superiore: «Presenterò una interrogazione alla Commissione europea chiedendo una proposta legislativa che includa esplicitamente i motivi legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere. L'omofobia deve diventare reato europeo». Insomma, chi più ne ha più ne metta. Fallito il blitz in Italia per approvare la legge, ecco il tentativo di portarla in Ue. E, neanche a dirlo, ecco identificati i “veri”responsabili morali del pestaggi: «Purtroppo questo genere di attacchi non sono nuovi in Italia e in Europa, ma sono la conseguenza di precise campagne di disinformazione e propaganda messe in campo dalla forze di estrema destra in tutta Europa per rafforzare politiche illiberali e antidemocratiche. La reazione del Parlamento europeo deve essere ferma» scrive la Morace nel suo comunicato.

Sulla necessità di approvare una nuova norma ad hoc per le aggressioni contro le persone omosessuali è intervenuta anche l’associazione lgbtq che ha diffuso il video dell’aggressione. «Lasciamo ora che il sistema delle tutele faccia il suo corso, facendo attenzione a ricordare che nel nostro Paese non è ancora prevista una legge specifica per atti di odio omotransfobico. Questo vuol dire che in sede giuridica non si terrà conto delle ragioni che hanno scatenato e determinato la violenza, quella violenza che ci ha fatto indignare» tuona Alessandra Rossi, coordinatrice di Gay Help Line. «La risposta pubblica generata da questo episodio ha grande valore: la cultura del rispetto e della solidarietà tra tutte le comunità può concretamente cambiare le cose, ispirando azioni concrete. Con questo obiettivo invitiamo tutti alla partecipazione al presidio di attivazione contro la violenza, mercoledì 24 luglio ore 19:00 un sit-in nel luogo della aggressione». Il contact center ha raccontato inoltre che i quattro responsabili sarebbero stati riconosciuti anche grazie alle numerose segnalazioni giunte al numero verde messo a disposizione per fornire informazioni utili alle indagini dei carabinieri.

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