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Elly Schlein, il 'saluto romano' di Elon Musk? "Antifascisti, sempre!"

martedì 21 gennaio 2025

2' di lettura

"Spero che si sia chiesta perché c'era solo lei e l'Ue non sia stata invitata né coinvolta e che tipo di messaggio vogliamo lanciare": la segretaria del Pd, Elly Schlein, lo ha detto a proposito della premier Giorgia Meloni e della sua partecipazione alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump. La presidente del Consiglio, in effetti, era l'unico leader europeo ad essere stato invitato dal tycoon. Rispondendo ai cronisti a Montecitorio, insomma, la leader dem ha detto che secondo lei Meloni non avrebbe fatto bene ad andare a Washington.

"Davanti a sfide di questa portata - ha proseguito Schlein - chi pensa ci si salvi da soli, sbaglia. Al di là delle singole partecipazioni, il punto è come l'Italia intenda contribuire ad un rilancio europeo che risponda a questa sfida aggressiva che ci è stata lanciata. Perché non fanno con noi una battaglia vera sugli investimenti comuni europei?". Poi ha attaccato Trump, definendolo "aggressivo e preoccupante", preda di "un delirio di onnipotenza", e ha esortato l'Unione europea a "una risposta molto forte". Secondo lei, infatti, il nuovo presidente degli Usa potrebbe compiere numerosi danni: "I dazi sono un problema per un Paese come il nostro e per tutta l'Ue; la questione sulle multinazionali è molto preoccupante perché esce dall'accordo dell'Ocse: sta già rispondendo alla fila dei grandi ricchi che sono andati ad accreditarsi da lui; deportazioni, cancellazione dello ius soli e di generi, golfo del Messico". 

Per la segretaria dem, Meloni sarebbe stata invitata all'inauguration dai perché "Trump sta cercando alleati per disgregare l'Europa. Invece per noi l'Europa deve essere all'altezza della sfida a partire da una politica industriale europea con investimenti comuni. Il Next Generation Ue deve rafforzarsi sull'autonomia strategica come sulla tecnologia e la difesa comune. Questa è la portata della sfida e guai all'idea che ci si salvi da soli". Infine, un attacco anche a Elon Musk, miliardario proprietario di X e Starlink: "Gli alleati di Trump sono quelli che si oppongono agli investimenti comuni europei. Questo nazionalismo di destra si salda con il capitalismo tecnologico delle big tech, dei dati, dei satelliti. E a questo serve una risposta forte dell'Europa. E se l'Europa è in ritardo, allora vanno messi più soldi senza svendere la sicurezza nazionale ed europea al migliore offerente".

All'immaginifico saluto con il braccio teso di Elon Musk, episodio molto dibattuto e avvenuto ieri durante la cerimonia di insediamento di Trump, la segretaria Pd risponde secca: "Antifascisti sempre". Così ai cronisti che la interpellavano a Montecitorio: insomma, sconcertante. A stretto giro, ha anche aggiunto: "Mi pare piuttosto evidente che si trattasse di un saluto romano". Convinta lei...

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Pietro Senaldi