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Conte, insulti in aula a Meloni: "Non si permetta più di parlare davanti a uno scendiletto"

mercoledì 5 febbraio 2025

2' di lettura

"Ormai siamo diventati un porto franco, un paese dei balocchi, dei criminali". In piena trance da dibattito, Giuseppe Conte cala l'asso per cercare di superare in extremis i sodali delle opposizioni Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Alla Camera, più che l'informativa di Nordio e Piantedosi sul caso Almasri, va in scena la sagra degli insulti contro la premier Giorgia Meloni e il governo. Sagra che Conte vuole assolutamente vincere.

Dopo aver battibeccato su Rai 1 con Bruno Vespa prima a 5 minuti e poi a Porta a porta, il leader del Movimento 5 Stelle arriva carico a pallettoni a Montecitorio e appena può prende la parola e scarica una mitragliata sui banchi dell'esecutivo. 

"Oggi c'è una grande assenza, la presidente Meloni scappa dal Parlamento, è un atto di grande viltà istituzionale, adesso Meloni", visto che non è venuta in Aula per l'informativa sul caso Almasri "non parli più" sui social o in tv.

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"Presidente Meloni, lo so che ci sta guardando nascosta dietro a un computer. Ha parlato per tre volte di questa vicenda, fornendo versioni diverse. Ora non si permetta per vigliaccheria di parlare davanti a qualche scendiletto", sono le parole virulente dell'ex premier. Meloni, prosegue, "non tocchi più la questione, ne parli solo al Tribunale dei Ministri",

Conte poi si rivolge al ministro della Giustizia Nordio: "Lei è stato scandaloso, lei non è stato il difensore di Almasri, peggio è stato il giudice assolutore e se fossimo in un'aula di giurisprudenza lei si dovrebbe vergognare"

"È scandaloso - conclude il leader pentastellato  - che oltre alle giustificazioni menzognere e contraddittorie date sin qui, lei ne ha aggiunta una ancora più ridicola: è entrato nel merito di non solo del provvedimento di mandato di arresto, ma anche di un provvedimento che non conosceva, quello successivo e integrativo che è intervenuto a corroborare le ragioni del mandato di arresto. Lei avrebbe dovuto dare seguito al provvedimento della Corte".

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