A L'aria che tira, su La7, David Parenzo mostra al suo ospite in collegamento Giuseppe Conte il sondaggio Tecnè sulla fiducia degli italiani nella magistratura: il 42% di intervistati sostiene di fidarsi del governo, appena il 39% delle toghe.
Non il massimo per chi a sinistra, dal Movimento 5 Stelle e il Pd, tra il potere politico e quello giudiziario ha scelto da tempo di schierarsi con il secondo, senza se e senza ma.
Conte, reduce dalla tremenda piazzata alla Camera nel giorno dell'informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri, è evidentemente imbarazzato. Ma dopo gli insulti aperti alla premier Giorgia Meloni e al governo, non può certo fare retromarcia.
"Il magistrato deve fare il suo dovere - spiega -, poi hanno le loro associazioni e a volte prendono posizioni. Dall'altro lato c'è la politica che da 30 anni attacca la magistratura, ma la legge è uguale per tutti. La magistratura è sotto continuo attacco e il risultato è che una parte degli italiani perde fiducia nella magistratura".
Insomma, la sfiducia nelle toghe è colpa della politica, non dell'operato (e delle dichiarazioni) dei magistrati. "Anche con il caso Almasri lo abbiamo visto - prosegue l'ex premier -, il governo ha incentrato gli attacchi su un magistrato, Francesco Lo Voi, che ha fatto solo il suo dovere".
Quindi l'annuncio minaccioso: "Siamo disponibili a fare ostruzionismo a tutti i livelli". La vicenda Almasri, prosegue Conte, "è scandalosa. L'Italia ha calpestato il diritto internazionale. Meloni che mandato ha avuto dagli italiani, quello di distruggere il diritto internazionale? Di attaccare i giudici perché si sente al di sopra della legge? Nel programma di FdI non c'era scritto: siamo intoccabili al di sopra della legge".
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