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Pina Picierno, rumors: il piano del Pd per farla fuori in Europa

Indiscrezioni: l'europarlamentare è troppo scomoda per Schlein. Potrebbe perdere la vicepresidenza a Strasburgo
martedì 1 aprile 2025

2' di lettura

Ha esagerato, Pina Picierno. E stavolta i pasdaran di Elly Schlein potrebbero farla "saltare". L'europarlamentare del Pd negli ultimi giorni si è scatenata, finendo al centro del fuoco amico. Prima l'incontro a Bruxelles con una lobby israeliana giudicata dalla maggioranza interna dei dem "di estrema destra". Un incontro "istituzionale", si è difesa la deputata campana, che ricopre l'incarico di vicepresidente dell'Europarlamento.

Poche ore dopo il faccia a faccia, l'ospitata al Congresso di Azione, da Carlo Calenda, in cui ha accusato apertamente Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle (ma, senza citarli, pure i suoi sostenitori dentro al Nazareno) di "truffare" gli elettori con il richiamo della "pace".

A margine di tutto questo, le voci che da settimane la rincorrono, definendola la potenziale sfidante della Schlein per guidare il partito. Una "candidata" più moderata e di centro, come peraltro l'avvicinamento a Calenda testimonierebbe (confermata anche dalla presenza in platea di Paolo Gentiloni, altro big democratico che qualcuno vorrebbe riportare al potere). Proprio alla luce di questi rumors va letto l'indiscreto di Wanda Marra sul Fatto quotidiano

Qualche settimana fa la Picierno, insieme ad altri colleghi Pd "ribelli", ha votato "sì" sulle armi all'Europarlamento, contravvenendo all'ordine di partito deciso da Schlein e Peppe Provenzano, "astensione". Ricucire lo strappo è diffiicile, forse impossibile. Il problema della Picierno è che in vista ci sono già le prossime euro-nomine e senza l'appoggio del Nazareno sarà durissima portare a casa qualcosa. La sua ambizione, suggerisce il Fatto, è quella di "diventare presidente del Parlamento europeo al posto di Roberta Metsola, quando ci sarà il rimescolamento degli incarichi a metà legislatura". Purtroppo per lei, però, al momento è assai più facile che a spuntarla sia Nicola Zingaretti, ex segretario assai più vicino e fedele alla Schlein. Elly, peraltro, avrebbe in serbo una sorpresa: "Mettere in quella posizione Camilla Laureti". "Peraltro - aggiunge Wanda Marra - per come stanno le cose ora e per la poca solidarietà dimostratele dai colleghi della delegazione (Picierno, ndr) potrebbe perdere anche la vicepresidenza". 

Uno sgarbo politico e personale che rischierebbe di lasciare cicatrici profonde nell'ala più di centro del Pd. Quei nomi, Picierno e Gentiloni, appunto, ma anche Giorgio Gori, Dario Nardella, Filippo Sensi, che Calenda ha invitato platealmente a lasciare il partito per fondare un partito riformista. Ipotesi esclusa, ma solo per il momento.

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