Il caso Impruneta arriva a Roma, e per la precisione al Nazareno. Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, chiede formalmente alla segretaria democratica Elly Schlein di prendere provvedimenti contro l'amministrazione del Comune alle porte di Firenze, a guida Pd, per quanto accaduto nell'aula del Consiglio Comunale, con l'esponente di una lista d'opposizione fatto cacciare a forza con l'intervento della Polizia. "Schlein pretenda le dimissioni del sindaco di Impruneta", tuona Donzelli per conto di FdI.
"Nella rossa Toscana il Partito democratico mostra il suo vero volto senza vergonarsene - accusa Donzelli -: nel Consiglio del Comune di Impruneta, in provincia di Firenze, i rappresentanti dei cittadini vengono epurati togliendogli la possibilità di parlare e allontanati con la forza dalla Polizia municipale su richiesta della Presidenza del Consiglio. E' accaduto ieri: l'unica colpa dei consiglieri è stata quella di fare opposizione al Pd. E' questa l'idea di democrazia che hanno? Elly Schlein ha un solo modo per prendere le distanze: pretendere le dimissioni del sindaco Riccardo Lazzerini e del Presidente del Consiglio Comunale, Angela Cappelletti. Solidarietà al consigliere che ha subito la violenza, Gabriele Franchi, e a Matteo Zoppini di Fratelli d'Italia: le istituzioni stanno dalla vostra parte".
Dalle parti democratiche, però, fanno orecchie da mercante. E anzi la buttano sul sessismo esprimendo solidarietà alla presidente del Consiglio comunale Angela Cappelletti "per i fatti incresciosi di cui è stata, suo malgrado, protagonista". Così in una nota si esprime la consigliera regionale del Partito Democratico Fiammetta Capirossi.
Viene contestata la condotta del consigliere di Voltiamo pagina Franchi al quale, concessa la parola per le comunicazioni ufficiali "si è rivolto alla presidente utilizzando l'appellativo di 'consigliera', non riconoscendole la corretta qualifica istituzionale prevista dal ruolo che ricopre. Sia la presidente sia il segretario comunale
hanno più volte invitato" Franchi e poi il consigliere Matteo "Zoppini, ad attenersi alla corretta forma istituzionale". Insomma, l'intervento della Polizia sarebbe stato richiesto perché né Franchi né Zoppini avrebbero utilizzato la parola "presidente".
"I toni del dibattito si sono progressivamente accesi fino a prendere atto dell'impossibilità di proseguire i lavori in condizioni di regolarità e sicurezza - conclude la nota della Capirossi -, pertanto la presidente è stata costretta a disporre la chiusura anticipata della seduta. Da donna delle istituzioni mi domando se il comportamento dei
consiglieri di opposizione sarebbe stato ugualmente poco rispettoso se al posto di una presidente ci fosse stato un presidente".
Solidarietà è espressa anche dall'assessore regionale al Welfare Serena Spinelli a Cappelletti e a tutta l'assemblea comunale "che ha visto i propri lavori ostacolati in maniera grave da atteggiamenti inaccettabili da parte di due consiglieri di opposizione". "La democrazia è una cosa seria: ci sono spazi, tempi e modi che vanno rispettati, sempre. Dispiace dover constatare che, ancora nel 2025, c'è chi non lo ha capito - dice Spinelli -. Particolarmente fastidioso è poi il tentativo di mettere in discussione il ruolo della presidente, che è stata eletta democraticamente. Forse perché è una donna? È una domanda che brucia ma che non possiamo ignorare".