"Habemus Papam. Oggi tutti canonisti, biblisti, evangelisti, vaticanisti e anche esperti di Sant'Agostino. Pure azzurri di sci", ironizza Daniele Capezzone aprendo la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa scorrettissima di oggi, inevitabilmente dedicata all'elezione del nuovo Papa, il cardinale americano Robert Prevost, con il nome di Leone XIV.
"Il primo Papa nordamericano. C'è un tentativo di arruolarlo o perlomeno di farselo piacere, a sinistra come a destra". A sinistra la formula è quella del 'c'è continuità con Papa Francesco'. A destra vince il 'poteva andare peggio'. "L'atteggiamento è di apertura di credito verso il nuovo Pontefice, ciascuno nella propria ottica", sottolinea il direttore editoriale di Libero.
Papa Prevost nel suo primo discorso ha parlato di "ponti", invocando per 8 volte la parola "pace", "e questi - spiega Capezzone - sono elementi di continuità con Francesco. Ma ce ne sono anche di discontinuità con Bergoglio, dai paramenti rossi al mozzetto. Nella sua traiettoria ci sono spinte molto diverse, dal Nord al Sudamerica, una connotazione anti-trumpiani ma anche la volontà di non scontrarsi, c'è il quadrilatero pace-migranti-povertà-cambiamento climatico ma c'è anche la convergenza di compromesso con i conservatori. Sui giornali italiani c'è uno sbrodolamento con 20 pagine dedicate al tema, con i termini su Sant'Agostino eccetera".
— Daniele Capezzone (@Capezzone) May 9, 2025