CATEGORIE

Elly Schlein, il Pd è pronto ad archiviarla

Nel Pd è evidente il malumore degli esponenti storici nei confronti della segretaria, che ora rischia di perdere la leadership
di Pietro Senaldi mercoledì 14 maggio 2025

3' di lettura

Se stai a sentire prima una parte e poi l’altra, pare che non sia successo niente. E allora sì che ci sarebbe la notizia, doppia. Vorrebbe dire cha almeno su qualcosa il Pd ha trovato un punto di vista unanime, anche se essa consiste nella certificazione dell’irresolubilità delle proprie divisioni. Sei parlamentari di prima fila, Giorgio Gori, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Pina Picierno, Lia Quartapelle e Filippo Sensi, hanno scritto una lettera al quotidiano di casa, La Repubblica. Il destinatario però in realtà è Elly Schlein. Alla loro segretaria gli onorevoli comunicano che, sul referendum dell’8 e 9 giugno in tema di lavoro, sono più d’accordo con Ignazio La Russa che con lei. Infatti i sei si asterranno dal votare tre quesiti su cinque, non perché si ritengono dei sabotatori della democrazia, come la Nazarena bolla chi non ritira la scheda, ma perché sono a favore del Jobs Act, la legge che i dem di Matteo Renzi votarono all’unanimità e quelli della nuova leader vogliono cancellare. Che poi molto spesso i primi coincidano con i secondi, anzi siano precisamente la stessa persona, è una di quelle cose che a sinistra chiamano disciplina di partito e gli altri sintetizzano con “speriamo che mi ricandidano”.

Onore dunque ai sei temerari. Onore anche perché, anche se il giorno dopo fanno un po’ come il Conte Zio di Alessandro Manzoni - sopire, troncare... - e non danno fuoco alle polveri della polemica, nella loro lettera non le mandano a dire: «Non voteremo perché la condizione del lavoro in Italia passa dal futuro e non da una sterile resa dei conti con il passato» scrivono. Il quale però non è archiviato, altrimenti non sarebbe evocato. Insomma il gruppo, tutto di ex super-renziani, tra le righe muove alla nuova gestrice della ditta l’accusa di voler rottamare, con le leggi del suo ripudiato predecessore, l’area riformista dem. Per consegnarsi? A Giuseppe Conte? Alla Cgil di Maurizio Landini? È l’ammuina del Nazareno: arriva un segretario che porta tutti a sinistra, perde e ne subentra uno che porta tutti al centro, perde anche lui e il giochino ricomincia «sterile». Questa lettera, che gli autori considerano una testimonianza e nel quartier generale di Elly reputano come la dimostrazione del pluralismo di un partito, che pur attivato interamente nella campagna elettorale a favore dei cinque “Sì”, votati all’unanimità in direzione, acconsente a defezioni e ripensamenti pubblici, nasconde qualcosa di più profondo di quanto non venga raccontato dai protagonisti. Renzi e i suoi metodi sono tutt’altro che sorpassati.

Pd, rivolta contro Schlein: "Sul referendum sterile resa dei conti"

I referendum dell'8 e 9 giugno spaccano il Partito democratico. Europarlamentari e deputati dell'area riformista...

L’ex premier era di fatto un democristiano, il Pd gli ha dato in mano il volante, ma a lui non bastava guidare, voleva prendersi tutto il tram e far scendere chi rivendicava come un valore il fatto di essere arrivato prima di lui e pensarla diversamente; anche al prezzo di snaturare il partito. Questo gli fu fatale, perché scatenò la rivolta. Così Elly, non era del Pd fino a cinque minuti prima di diventarne il capo ma, come annunciato dal movimento dal quale proviene, non si accontenta di guidarlo, vuole occuparlo e mutarne il dna, privarlo addirittura della vocazione governista, unico elemento attrattivo per il voto moderato. A molti tra i dem - praticamente tutti - che appartenevano alla ditta prima dell’arrivo della Nazarena non torna il ragionamento della segretaria. «Io prima non c’ero e mi hanno chiamato proprio per cambiare» si affretta a dire Elly se qualcuno le fa notare che la sua linea contraddice un pezzo di storia del partito. Ma il Pd, e i suoi parlamentari, esistono da prima di lei e non vogliono sparire per diventare gli attendenti dei grillini o le copie scolorite di Nicola Fratoianni. Perché vorrebbero che anche la loro sorte, come quella dell’Italia a cui alludono, passasse dal futuro e non dalla negazione del passato o dal ritorno del passato peggiore, incarnato da quello giallorosso oppure da quello delle grandi ammucchiate. 

Il nuovo incarico Gentiloni si ricicla come lobbista con l'ok dell'Europa

Il vertice in Albania Meloni "isolata a Tirana", fango della sinistra. Lei li zittisce: "Cosa vi chiedo"

Faida su Gaza Piero Fassino minacciato da un consigliere del Pd: "Ad ammazzarlo non si fa peccato"

tag

Gentiloni si ricicla come lobbista con l'ok dell'Europa

Brunella Bolloli

Meloni "isolata a Tirana", fango della sinistra. Lei li zittisce: "Cosa vi chiedo"

Piero Fassino minacciato da un consigliere del Pd: "Ad ammazzarlo non si fa peccato"

America's Cup, Manfredi ringrazia Meloni e il Pd impazzisce

PiazzaPulita, sondaggio-Mannheimer: Meloni vola, ecco le cifre

"Qui la Meloni non si ferma, anzi...": Corrado Formigli a PiazzaPulita, su La7, ha introdotto così l...

Gentiloni si ricicla come lobbista con l'ok dell'Europa

Parlare di “super” consulente è un po’ azzardato perché il compenso non è di quel...
Brunella Bolloli

Silvia Salis "ha investito una donna al semaforo": Genova, è un caso politico

Una incredibile vicenda scuote Genova, in piena campagna elettorale per le elezioni comunali. Silvia Salis, candidata de...

Meloni "isolata a Tirana", fango della sinistra. Lei li zittisce: "Cosa vi chiedo"

"Alle opposizioni chiedo coerenza". Con una dichiarazione a metà pomeriggio Giorgia Meloni mette la par...