"Ormai è chiaro, il centrodestra esulta per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni", la segretaria del Pd Elly Schlein lo ha detto commentando i risultati delle comunali che hanno portato alla vittoria i candidati di centrosinistra a Genova e Ravenna. "Dopo una bellissima campagna tra le persone, due straordinarie vittorie al primo turno a Genova e a Ravenna, con Silvia Salis e Alessandro Barattoni, cui vanno il nostro abbraccio e gli auguri di buon lavoro. Con il Pd che cresce di 8 punti rispetto alle ultime elezioni ed è primo partito. Vinciamo anche ad Assisi con Valter Stoppini e sono ottimi i risultati di Taranto, dove andremo al ballottaggio nettamente in vantaggio". Uno scenario da favola per la leader dem, che però sembra dimenticare quale sia il primo partito del Paese dopo ormai tre anni di governo.
Mentre Schlein festeggia per questi risultati, le attenzioni sono già tutte rivolte ai referendum dell'8 e 9 giugno su cittadinanza e lavoro promossi dalla sinistra. Bisognerà vedere se si riuscirà a raggiungere il quorum e, poi, se il sì prevarrà sul no. I quesiti riguardano il dimezzamento degli anni (da 10 a 5) per ottenere la cittadinanza, i contratti precari, i subappalti e i licenziamenti, cancellando in quest’ultimo caso alcune norme del Jobs act.
Poiché si tratta di referendum abrogativi, la loro validità è legata alla partecipazione al voto della metà degli aventi diritto di voto, cosa che permette il raggiungimento del quorum. Gli ultimi sondaggi sul tema, però, sono piuttosto pessimistici. La rilevazione più recente, quella del 16 maggio effettuata da Demopolis, evidenza che solo il 46% degli intervistati dichiara di essere a conoscenza dei referendum. Un altro 19% sa che ci saranno ma non sa su che cosa si voti. E infine il 35% non ne ha sentito parlare. Solo il 30% degli italiani dice che andrà a votare, mentre il 56% dice di no. La stima sull’affluenza al momento sarebbe tra il 31% e il 39%. Chissà se Schlein snobberà anche questi sondaggi.