CATEGORIE

La solita doppia morale sulla guerra e i bambini

Lo scannatoio del 7 ottobre a opera dei tagliagole di Hamas non sembra avere più peso specifico nell’opinione pubblica occidentale drogata dalla propaganda pro Pa
di Marco Patricelli sabato 7 giugno 2025

3' di lettura

Non c’è stata mai alcuna manifestazione per i bambini di Amburgo e Dresda dopo il secondo conflitto mondiale. Le fiaccolate, lì, le fecero con le “tempeste di fuoco” che bruciavano i corpi in un amen gli aviatori angloamericani, per distruggere il nazismo applicando un crudo sillogismo da tempi di guerra: i tedeschi sono nazisti, i nazisti sono cattivi, tutti i tedeschi sono cattivi. Civili compresi. Poi c’è stato il Processo di Norimberga, per punire i più cattivi tra i nazisti e tra i tedeschi, per crimini contro la pace, crimini di guerra e contro l’umanità. Il più orrorifico di tutti e senza precedenti, era la Shoah, lo sterminio sistematico di un popolo per cancellarlo dalla faccia della terra. Il termine genocidio venne coniato proprio per un male assoluto, che disarmava persino la parola olocausto. Non c’era mai stato niente di paragonabile prima, e niente ci sarà dopo. Gli ebrei, dopo duemila anni di persecuzioni e un tentativo di distruggerli fino all’ultimo, giurarono a loro stessi e al mondo che non ci sarebbe stata mai più una Shoah, perché non l’avrebbero mai permesso. La loro patria l’hanno difesa contro tutto e contro tutti, legittimando l’esistenza di Israele con le ceneri dei sei milioni di ebrei fucilati, gassati e cremati nei campi di sterminio, e col sangue dei sopravvissuti e dei loro discendenti versato in guerra e negli attentati terroristici.

Quello sparso nello scannatoio del 7 ottobre a opera dei tagliagole di Hamas non sembra avere più peso specifico nell’opinione pubblica occidentale drogata dalla propaganda pro Pal. Come i berlinesi del 1945, i gazawi raccolgono il prezzo delle scelte criminali dei capi che hanno voluto, esaltato e sostenuto, godendo in piazza dell’effimero “trionfo” nella macelleria del 7 ottobre e osannando i miliziani che hanno fatto sfilare gli ostaggi come carne da esibire. Tra le urla di giubilo non c’erano i «Sieg Heil» delle scenografiche parate naziste riprese da Leni Riefenstahl, ma l’essenza era la stessa. Quando retoricamente i gerarchi nazisti chiedevano se il popolo volesse burro o cannoni, la risposta fu: «cannoni!». E la Germania sarà spianata dai bombardamenti. Sotto alle macerie di un’affamata Berlino c’erano uomini, donne, bambini, vecchi, innocenti tra i colpevoli. Pure Gaza ha fame e galleggia su un mare di macerie dove non si vedono più le strade delle manifestazioni di folla in preda a un orgiastico giubilo anche quando i terroristi islamici spianarono le Twin Towers di New York.

Una certa Italia dalla memoria corta e la morale doppia scende in piazza pompata dalle adrenaline di partito, scambiando causa ed effetto, sposando la causa palestinese e con essa anche Hamas. E per far vedere un equilibrio che non ha e non cerca, spruzza la manifestazione con distinguo che neppure il Veltroni degli anni verdi avrebbe saputo distillare: due popoli due stati anche se non si sa come, ma vuoi mettere come “buca” lo slogan «Dal Giordano al mare»; basta con la guerra, anche se l’ha scatenata Hamas; la parola genocidio buttata via come le caramelle e i bambini innocenti in bella mostra.

Davanti a tutti, come alle manifestazioni in favor di telecamera e con la risposta pronta indottrinata dai genitori indottrinati dai partiti intossicati dall’ideologia che spaccia per realtà i desideri, l’utopia e il manicheismo. I bambini prime vittime dei criminali che a Gaza li usano come scudi militari e come strumenti di propaganda per il ventre molle dell’Occidente. I bambini palestinesi: mica quelli israeliani che il 7 ottobre sono stati scannati da Hamas, o quelli lasciati orfani. L’altra faccia della banalità del male che l’Europa dei “buoni” e dei “giusti” preferisce non vedere, ora come allora.

smascherati Corteo pro-Gaza a Roma, sinistra smascherata: "Tutti al voto"

l'intervento Gad Lerner fischiato sul palco del corteo pro-Gaza

ressa Corteo pro-Gaza, Nicola Zingaretti sbotta: "Andate indietro"

tag

Ti potrebbero interessare

Corteo pro-Gaza a Roma, sinistra smascherata: "Tutti al voto"

Gad Lerner fischiato sul palco del corteo pro-Gaza

Corteo pro-Gaza, Nicola Zingaretti sbotta: "Andate indietro"

Rula Jebreal: attacco dal palco sul governo

Corteo pro-Gaza a Roma, sinistra smascherata: "Tutti al voto"

È il momento di Elly Schlein. Nel pomeriggio di sabato 7 maggio la leader del Pd sale sul palco della manifestazi...

Pier Luigi Bersani e il cappellino per il "Sì": scoppia la polemica

Bastava attendere e la frittata è arrivata. Il corteo pro-Gaza messo il giorno prima del referendum è stat...

Corteo pro-Gaza, Nicola Zingaretti sbotta: "Andate indietro"

Nicola Zingaretti perde le staffe. Accade durante la manifestazione pro-Gaza organizzata a Roma da Partito democratico, ...

Rula Jebreal: attacco dal palco sul governo

Non poteva mancare l'attacco all'esecutivo dalla piazza pro-Gaza di Roma. E a firmarlo è la giornalista R...