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Pd, la mossa di Gualtieri: chi manda avanti, guerriglia a sinistra

di Brunella Bolloli venerdì 27 giugno 2025

2' di lettura

«Non è una corrente del Pd», mettono subito le mani avanti dal Nazareno, cercando di allontanare le voci di divisioni nel partito; eppure la creatura politica che Marco Tarquinio e Paolo Ciani presenteranno lunedì alla Camera ne ha tutto l’aspetto. Si chiama “Rete Civica Solidale” e debutterà come formazione cristiana e laica, per volere dell’ex direttore di Avvenire, eletto europarlamentare con il Pd, e del segretario di Democrazia Solidale-Demos, attuale vicecapogruppo a Montecitorio: entrambi pacifisti del campo progressista e critici con il piano di riarmo europeo. Con Ciani e Tarquinio ci sono anche la governatrice della Regione Umbria, Stefania Proietti, il vicepresidente del consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni e altri amministratori locali.

Tutti accomunati dalla stessa convinzione che l’Europa stia sbagliando a mettere l’elmetto, che la Nato debba essere «superata» e che la segretaria del Pd, Elly Schlein, non faccia abbastanza per dare voce alla galassia democratica che invoca la pace. Il leader M5S, Giuseppe Conte, per dire, è più netto e più incisivo sul tema. Non a caso, Tarquinio e soci hanno marciato a Roma alla grande manifestazione organizzata lo scorso fine settimana dall’ex premier, la stessa alla quale Schlein non ha preso parte, se non in versione cartonato sporco di sangue e negli slogan ostili della piazza. Ma se i mal di pancia interni ci sono, nessuno degli aderenti alla “Rete civica solidale”, sebbene corteggiati dai grillini, ha in mente di cambiare partito o di dare il benservito a Elly.

Tanto più adesso, dopo il vertice de l’Aja, con i socialisti europei, e quindi il Pd, che minacciano Ursula von der Leyen di aprire una crisi in Europa. Ma se non è una corrente, allora cos’è? «Siamo persone, movimenti civici territoriali, partiti che si sono messi in gioco candidandosi, essendo eletti, amministrando, facendo opposizione a livello locale, nazionale ed europeo, nell’area di centrosinistra», spiega una nota dei pacifisti dem, «e sentiamo la necessità di impegnarci insieme, in una Rete che contribuisca a mettere in connessione tanti che non vogliono cedere alla rassegnazione e all’indifferenza e hanno a cuore il bene comune». Del gruppo fa parte anche il segretario di Per-Persone e Comunità Giuseppe Irace. E non è escluso aderiscano altri.

Intanto si registra anche il super attivismo di Alessandro Onorato, assessore capitolino al Turismo e ai Grandi eventi. Ieri, l’ex pupillo di Marchini ha riunito mille persone all’hotel Parco dei Principi per lanciare «un progetto civico nazionale che parta dalle singole città, per arricchire l’offerta politica del centrosinistra». Un nuovo centro, che il Pd cerca con fatica (e brucia) da tempo. Il nome dice: “Roma cambia migliora l’Italia” e in sala ci sono anche alcuni rappresentanti dei Comune di Milano, Firenze, Fermo, Napoli, Torino. Immancabile l’ex senatore Raffaele Ranucci, ispiratore della lista civica del sindaco Gualtieri, il quale chiude la kermesse citando la Capitale «locomotiva d’Italia». È evidente che la campagna elettorale, in città, è già cominciata.

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