"Un abbraccio all'amico Vittorio Macioce e agli amici de Il Giornale e di Libero". L'editorialista ed ex direttore di Repubblica Maurizio Molinari è uno dei pochissimi giornalisti dei quotidiani di centrosinistra a esprimere un pensiero di vicinanza nei confronti dei due quotidiani, oggetti giovedì mattina della pesante contestazione organizzata da Potere al popolo e Cambiare rotta, movimenti entrambi di orientamento Pro Palestina, con slogan, cori e insulti contro direttori, firme ed editori davanti alla redazione milanese.
In collegamento con Rainews, Molinari esprime "la completa e totale solidarietà" ai due quotidiani e sottolinea come ci sia oggi "un vento di intolleranza che spazza il nostro Paese, ci sono gruppi estremisti che sfruttano il conflitto in Medio Oriente per dimostrare un'aggressività nei confronti dell'opinione altrui che sta mettendo a rischio molti diritti".
"Ci sono molti gruppi che sono stati aggrediti, molti singoli a cui è stato impedito di parlare e queste manifestazioni di fronte a due redazioni ci dicono quanto sia giusto iniziare ad alzare la voce perché, indipendentemente dalle opinioni che ognuno di noi può avere su un conflitto lacerante come quello del Medio Oriente, quando si vuole togliere la parola a qualcuno, si esprime un'intolleranza che non ha nulla a che fare con i diritti dei palestinesi ma con l'aggressività e la illiberalità di chi esprime queste posizioni".
Come sottolineato con amarezza anche da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, nella sua rassegna stampa scorrettissima "Occhio al caffè", salvo Il Tempo nessun quotidiano oggi ha riportato la notizia dell'aggressiva contestazione di giovedì mattina. "Immaginatevi se qualcosa di questo genere fosse accaduto a un giornale di sinistra e il responsabile delle minacce fosse stato un gruppo di destra. Sarebbe venuto giù tutto: onda nera, minaccia per la democrazia, la torsione autoritaria... Invece qui allegramente la cosa non sembra preoccupare nessuno", la chiosa di Capezzone.