"La giornata dell'altro ieri si era aperta con l'inchiesta di Milano, ieri con l'indagine sul sindaco Beppe Sala. Oggi l'impianto accusatorio viene sbattuto con grande potenza sui giornali, lo schema è sempre lo stesso: le carte che arrivano dalle Procure", spiega Daniele Capezzone nella sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima.
"A onor del vero - annota il direttore editoriale di Libero - il punto davvero debole per gli indagati, dal punto di vista politico prima ancora che penale, riguarda questa Commissione Paesaggio. Il fatto che alcuni dei membri fossero secondo l'accusa a libro paga di alcuni dei soggetti sui quali doveva avvenire il vaglio è un punto debolissimo. Ciò non toglie che da parte della politica e dei giornali si sia tornati allo schema sperimentatissimo da Tangentopoli in poi: carte dalla Procura, commenti quasi tutti giustizialisti e politica al traino".
La cosa interessante è che "a sinistra, dopo 24 ore di imbarazzi e silenzi, Elly Schlein ha telefonata a Sala e lo ha fatto sapere. Se non è gelo è grande freddezza". Nel centrodestra "qualcuno ha cavalcato la questione giudiziaria, lo stesso presidente del Senato La Russa ha parlato di Giunta inadeguata. Però in serata Giorgia Meloni, confermandosi un giro avanti al suo stesso partito, ha invitato alla prudenza dicendo che non si chiedono le dimissioni per un avviso di garanzia. Parere personale - sottolinea Capezzone -: Sala dovrebbe dimettersi subito per il talebanismo green e il jihadismo contro le auto ma è semplicemente folle avallare l'idea che per una indagine debba scattare la richiesta di dimissioni. Che facciamo, al prossimo amministratore di centrodestra rifacciamo la stessa scena? E' esattamente la contraddizione della sinistra, che a Genova organizzò una piazzata sotto casa di Toti".
Sempre a sinistra: "Intesa vicina in Campania, con candidatura a Fico e un ruolo per Vincenzo De Luca e per suo figlio. Grande applauso dal Fatto quotidiano e da Repubblica".
E ancora: i mille giorni di Meloni a Palazzo Chigi, ottimismo sui dazi Usa-Ue al 15% (forse al 10%), lo Starmer disperato che pensa di abbassare a 16 anni l'età per andare a votare: "Con osservazioni che faticherei a definire intelligenti della Soffici su La Stampa, che spiega chi è che vota a destra e chi vota a sinistra. Vedremo com'è fatta la lavagna della Soffici".
— Daniele Capezzone (@Capezzone) July 18, 2025