Riconoscere lo Stato di Palestina, ma non ora. Giorgia Meloni a riguardo è stata chiarissima. Interpellata sull'affermazione di Emmanuel Macron, il premier ha ribadito: "L'ho detto varie volte, anche in Parlamento. L'ho detto alla stessa autorità palestinese e l'ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l'obiettivo".
A Repubblica il presidente del Consiglio ha spiegato che "se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è. Quanto ho detto è la ragione per la quale essendo favorevolissima allo Stato della Palestina, non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione". Insomma, "l'Italia è per la soluzione due popoli e due Stati, ma il riconoscimento del nuovo Stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. A noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull'altro".
Ed ecco che a stretto giro arrivano le prime reazioni. Ormai incontentabile, Angelo Bonelli attacca: "Le dichiarazioni di Giorgia Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina sono gravi e inaccettabili. Dire che ‘non è il momento’ e che sarebbe addirittura ‘controproducente’, mentre a Gaza si continua a morire di fame e sotto le bombe, è il segno di una totale subalternità politica e morale al carnefice Netanyahu e alla destra israeliana". Il leader di Europa Verde arriva a dire che "Meloni parla di ‘processo politico’ e di ‘tempi non maturi’ mentre da oltre nove mesi assistiamo a una guerra spietata, con più di 58.000 morti – di cui oltre 20.000 bambini – ospedali rasi al suolo, scuole bombardate, aiuti umanitari bloccati e un’intera popolazione condannata alla fame e alla sete". Finita qui? Niente affatto: "Meloni finge di sostenere l’obiettivo di uno Stato palestinese, ma nei fatti lo boicotta, coprendo l’occupazione militare, le stragi di civili e l’assedio che l’ONU ha denunciato come crimine contro l’umanità. È un governo che continua a mentire sulle forniture militari a Israele, che non revoca gli accordi di cooperazione e che si allinea alle posizioni più reazionarie di Trump. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è oggi un atto necessario per fermare l’aggressione israeliana, non un dettaglio diplomatico da rinviare all’infinito. Meloni si rifiuta di farlo per non disturbare i suoi alleati politici e ideologici: questa non è prudenza, è complicità. Mentre Macron rompe il silenzio e altri Paesi europei si muovono, l’Italia resta ferma, immobile, succube. Un governo codardo, che volta le spalle al diritto internazionale, ai diritti umani e alla verità. Giorgia Meloni, quanti bambini ancora devono morire di fame o sotto le bombe affinché l’Italia sanzioni il criminale e carnefice Netanyahu?".