"Non ho mai visto tutta questa attenzione da parte della sinistra quando a essere attaccata dai ministri stranieri era la premier: invece di difendere l'Italia attaccavano lei. Ora si stupiscono se un italiano fa una battuta su un francese. La verità è che la credibilità internazionale dell'Italia non è stata così buona negli ultimi trent'anni: lo spread è ai minimi storici, l'occupazione ai massimi".
Giovanni Donzelli, coordinatore di Fratelli d'Italia, commenta così in una intervista a La Stampa la querelle tra il vicepremier Matteo Salvini e il presidente francese Emmanuele Macron, che nei giorni scorsi ha convocato l'ambasciatrice italiana all'Eliseo per protestare formalmente contro le critiche del segretario della Lega riguardo alla proposta francese di inviare soldati europei in Ucraina. Una vicenda che è diventata ancora una volta il pretesto per le opposizioni per attaccare la premier Giorgia Meloni e il governo, prendendo le difese di Macron.
"Le divisioni sulla politica estera le vedo solo nell'opposizione - sottolinea Donzelli -. Al voto sulle comunicazioni dell'ultimo Consiglio europeo abbiamo contato dodici posizioni diverse. Fra di noi ci può essere qualche differenza di opinioni, ma è normale, siamo partiti diversi, ma nelle posizioni in Parlamento siamo granitici".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato la disponibilità di inviare truppe italiane a sostegno di un accordo di pace: "Siamo orgogliosi dei nostri uomini in divisa che nel mondo contribuiscono a missioni di pace. Se una volta trovato l'accordo fra Mosca e Kiev ci sarà bisogno di aiuto, sarà un ulteriore motivo di orgoglio. Ma non abbiamo alcuna intenzione di portare truppe in guerra", puntualizza ancora Donzelli. Che sul Medio Oriente spiega: riconoscere lo Stato di Palestina "è un obiettivo, ma non è il momento. Per arrivare all'obiettivo dei due popoli per due Stati il popolo israeliano deve poter vivere in sicurezza in uno Stato che non sia minacciato dai vicini".
Sulla chiusura del Leoncavallo, Donzelli dice di avere in simpatia "i ragazzi dei centri sociali" ma "io sono per la legalità a prescindere contro tutte le occupazioni abusive. Ma Casapound è un immobile, e in Italia ci sono decine di luoghi nei quali vengono tollerate occupazioni. Sgombererei volentieri i violenti di Askatasuna a Torino, che stava invece per ricevere gli spazi in regalo dal sindaco. Se non è ancora avvenuto, è grazie a una legge regionale voluta da FdI".