Quando si tratta di soldi, i dem hanno la memoria lunga. Nella rossa Emilia-Romagna, ecco che a distanza di anni arrivano i solleciti per il pagamento dei ticket. Alcuni dovuti, altri no. Tutti però nel rispetto dei tempi, visto che la prescrizione per poterli richiedere è decennale. A raccontare la vicenda ci pensa Il Giornale. Il signor Franco era uscito dal pronto soccorso con un foglietto esplicito: "Esente da ticket". Ora la Regione vuole i soldi, 140 euro, e non accetta spiegazioni. Lo stesso trattamento riservato alla signorina Angelica che il 10 settembre 2019 era entrata in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale di Ravenna per una grave reazione allergica e ora, sei anni dopo, si è vista recapitare una letterina con la richiesta di versare i 45 euro della prestazione.
La regione guidata da Michele De Pascale non intende fermarsi. Obiettivo, tra le altre cose, sanare quel buco di circa 53 milioni di euro che si era aperto sul versante dei ticket. D'altronde la prassi era la seguente: nessuno pagava, ma soprattutto nessuno chiedeva. Ora invece che i soldi servono, la Regione si appiglia anche a chi ha pagato ma non dispone più - visto il tempo trascorso - della ricevuta.
"Solo la Ausl Romagna - denuncia Elena Ugolini, leader del centrodestra - ha inviato quasi centomila lettere di sollecito, ma in molti casi i cittadini non dispongono più del referto di dimissioni dal Ps, indispensabile per dimostrare l’appropriatezza e l’eventuale diritto all’esenzione, e dunque sono costretti a pagare". Non solo: "Altri cittadini, pur inviando tramite Pec copia della scheda di Ps che attesta l’appropriatezza della prestazione ai sensi della delibera 389/2011, hanno ricevuto come risposta una generica reiterazione della richiesta di pagamento, senza spiegazioni puntuali". E i dem non sono da meno.