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Pd al verde, le Feste dell’Unità sprofondano anche in Emilia-Romagna

di Elisa Calessi lunedì 1 settembre 2025

3' di lettura

Addio alle feste dell’Unità di una volta. Quelle con migliaia di volontari, un mese di dibattiti e cene, stand sempre pieni. Il mondo è cambiato e anche l’appuntamento estivo che il Pd ha ereditato dai suoi illustri antenati, e che ha segnato la vita del Paese, cambia. Un segno di questo mutamento epocale - in corso da tempo - è il cambio di location di una delle feste più importanti, quella di Bologna. Dopo 51 anni - con una parentesi nel 2018 quando si trasferì nella vicina fiera - la Festa dell’Unità di Bologna non sarà più al Parco Nord, ma al Parco Cevenini di Borgo Panigale. Un’area ridotta che meglio si addice ai tempi: meno volontari, meno soldi, meno tempo a disposizione. E anche l’organizzazione sarà più sobria: niente più luna park, addio discoteca e ristoranti etnici. Paradossalmente c’è un ritorno all’antico: si torna ai ristoranti caserecci, gestiti da volontari, al liscio e ai tortellini. E Bologna non è un caso isolato. Stessa cosa accade a Modena, dove si è deciso di lasciare la storica sede di Ponte Alto per traslocare in uno spazio più ridotto, accanto al Palapinini. Non va meglio in Romagna: anche a Ravenna si è deciso di rivalutare luoghi e tempi. E così quest’anno la festa, iniziata il 29 agosto, si è spostata dal Pala De Andrè al Tiro al Segno Nazionale, nella darsena della città, per 11 giorni.

E dire che l’Emilia Romagna è la locomotiva delle feste, essendo la federazione senz’altro con una macchina più rodata e numerosa. Nel resto del Paese le difficoltà sono decisamente più forti, costringendo le federazioni locali a cancellare le feste, a ridurle a pochi giorni, a trasformarle in mini-eventi.Basti dire che su 450 feste dell’unità, ben 200 sono in Emilia Romagna. Numero che comunque fa impallidire rispetto alle 8mila feste che venivano organizzate negli anni Ottanta. Del resto, tutto è cambiato. Se, a quei tempi, a Bologna lavoravano in cucina 12mila volontari, oggi ce ne sono 2500. E sono tanti. Un declino che si vede anche negli ospiti del mondo dello spettacolo. Negli anni Ottanta trovavi sul palco Vasco Rossi, Franco Battiato, Riccardo Cocciante, Donatella Rettore, Francesco Guccini, Francesco De Gregori. E persino Beppe Grillo.

L’estate latitante della segretaria Schlein in fuga dai guai del Pd

Ciao poveri. La salamella alla festa dell’Unità deve avere un po’ stancato la segretaria del Partito ...

Era la kermesse estiva della città. L’appuntamento di punta dell’estate. Ora sono l’iniziativa di un partito per i propri militanti. Il fatto è che il bilancio dei partiti, Pd compreso, è magro, non permette di spendere più di tanto: i cachet dei vip sono diventati improponibili. E così, nel tempo, le feste dell’Unità, che si erano trasformate in eventi sempre più commerciali (dagli ospiti ai ristoranti), anche a scapito dell’identità, ora - per mancanza di soldi e di volontari - sono tornate a essere quello che erano all’inizio. Intanto il Pd ha deciso di scegliere di nuovo Reggio Emilia per la festa nazionale: si svolgerà al 2 al 14 settembre, ci saranno Giuseppe Conte il 13 settembre che dialogherà con Dario Franceschini; Nicola Fratoianni (l’8 settembre) e Angelo Bonelli (l’11 settembre); il segretario di Più Europa Riccardo Magi il 9 settembre; Maria Elena Boschi (Iv) l’8 settembre. Chiuderà Elly Schlein.

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