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Elly Schlein, come rosica a dire "grazie Trump": al Tg1...

di Andrea Carrabino giovedì 9 ottobre 2025

2' di lettura

C’è qualcosa di imbarazzante nell’immagine di Elly Schlein costretta, suo malgrado, a dire grazie a Donald Trump. Sì, proprio lui: il tycoon con la cravatta rossa. L’uomo che per anni la sinistra europea ha descritto come una minaccia per la democrazia mondiale, oggi diventa - nella realtà dei fatti - l’artefice del primo vero accordo di pace tra Israele e Palestina da decenni.

E la segretaria del Pd, davanti alle telecamere del Tg1, non può far altro che inchinarsi all’evidenza, con toni misurati, forzati. E con un volto tiratissimo: "Anche noi accogliamo con grande sollievo l'accordo sulla tregua che è stato siglato. Sappiamo che il cammino per la pace è ancora lungo, ma questo è un accordo decisivo con il cessate fuoco permanente e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e il ritiro dell'esercito israeliano per cui vanno ringraziati gli sforzi degli Stati Uniti, del Qatar, dell'Egitto e della Turchia e dei mediatori che hanno lavorato a quest'accordo". Grazie a Trump, in soldoni: clamoroso, ma vero.

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Ovviamente, Elena Ethel detta Elly non poteva fermarsi al ringraziamento. Troppo rischioso lasciare che la pace, quasi raggiunta grazie all'arci-nemico, domini nell'interezza del suo messaggio. Così, a strettissimo giro di posta, ecco che aggiunge: "Ora l'Europa deve recuperare il suo ruolo nella ricostruzione necessaria di Gaza e nell'assicurare da subito ogni supporto a una popolazione palestinese che è stata martoriata da crimini che sono andati avanti per anni, per decenni. È chiaro che adesso bisogna far accedere a tutti gli aiuti necessari, serve che tutti rispettino l'accordo e che si prosegua con i passi indispensabile per garantire una soluzione politica duratura, con due popoli e due Stati, con il riconoscimento dello Stato di Palestina e con la fine delle occupazioni illegali in Cisgiordania, questa è per noi l'unica via che possa consolidare questo importante passo per una pace giusta e duratura per il Medio Oriente”.

Insomma, la pace è appena stata firmata, e la Schlein è già al capitolo successivo, quello della “soluzione dei due Stati”. Come dire: sì, bene la tregua, ma guardiamo subito oltre. Passiamo subito a quei "due Stati" di cui si parla da decenni senza però mai averli visti. Alzare l'asticella, subito. Un po' come sta facendo l'intera sinistra italiana, quella europea ed Emmanuel Macron. Senza pensare al fatto che l'accordo di pace, appena raggiunto, potrebbe franare se venissero poste nuove condizioni...

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