"La storia recente ci ha dimostrato che non importa quante menzogne si raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni tra le ruote, la maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, riconosce il lavoro serio, la buona fede e i risultati".
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni conclude le sue comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. "E finché - aggiunge - quella maggioranza sarà dalla nostra parte, noi andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero, consapevoli della grande Nazione che rappresentiamo in Italia e all'estero, perché sempre più italiani possano essere fieri di noi e soprattutto orgogliosi di essere italiani".
Un messaggio chiaro e forte tanto alle opposizioni in Parlamento quanto a chi, fuori dalla Camera e dal Senato da mesi accusa il governo in maniera spesso temeraria e strumentale. Un esempio su tutti, gli attivisti pro-Pal della Flotilla a qui la premier sembra rivolgersi idealmente. "Da troppe parti si finge di non vedere o addirittura di negare" lo "sforzo" dell'Italia per aiutare la popolazione di Gaza: "Sforzo che fa giustizia di polemiche e menzogne, ma gli italiani sanno distinguere tra il cinismo sbandierato a favore di telecamera e la solidarietà vera e silenziosa".
E a qualcuno a sinistra saranno fischiate le orecchie anche quando il presidente del Consiglio ha affrontato la questione della guerra russa in Ucraina: "Il cinismo russo in Ucraina non si è fermato nemmeno davanti ai convogli umanitari delle Nazioni Unite che trasportavano beni di prima necessità e che sono stati bersagliati senza alcun ritegno, anche se per ragioni a me oscure la cosa non ha suscitato la stessa indignazione che abbiamo visto in altri scenari".