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Meloni contro la Cgil: "Cosa fa il venerdì?”, poi l'affondo su Conte

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lunedì 10 novembre 2025
Meloni contro la Cgil: "Cosa fa il venerdì?”, poi l'affondo su Conte

4' di lettura

"Non ci sono risultati già scritti in partenza. Non ci sono destini già scritti": lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo al comizio del centrodestra al Teatro Team di Bari a sostegno di Luigi Lobuono per le elezioni regionali in Puglia, parlando dei sondaggi sul voto favorevoli al centrosinistra. Accolta da forti applausi, la presidente del Consiglio ha ringraziato per "questa accoglienza, grazie di questo entusiasmo che per noi, diciamo, è molto importante. Vi voglio bene!". 

La Meloni, poi, ha rivendicato i risultati ottenuti finora dal suo esecutivo: "Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68. E tre giorni fa il Financial Times titolava che l'Europa dovrebbe imparare dall'Italia, perché in tre anni abbiamo ricostruito l'immagine della nazione, eravamo la pecora nera d'Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre".

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Dopodiché ha messo in chiaro che "noi questa sfida la vogliamo vincere, non abbiamo paura di nessuno" e ha ricordato Tatarella: "Siamo qui oggi dopo 30 anni ancora uniti, come ci avrebbe voluto un grande pugliese che si chiamava Pinuccio Tatarella: un uomo del popolo innamorato della sua terra, che sono certa oggi sorrida. Quella che vedete qui non è una alleanza innaturale tenuta insieme da una colla scadente, ma una comunità di persone, di idee e di visione, orgogliose di battersi insieme. Alla sinistra che sperava di trovarci divisi, diciamo che ogni volta che siamo chiamati a fare la nostra parte, noi siamo abituati a farci trovare pronti".

La premier ha spiegato anche perché le opposizioni arrancano: "Questa supponenza ha portato la sinistra ai margini della vita politica, la totale assenza di umiltà, di mettersi in discussione, che non li fa ascoltare mai e li fa solo parlare tra loro in una stanza". Mentre sulla legge di bilancio tanto criticata dalla sinistra ha detto: "La quarta manovra in tre anni vale 18,7 miliardi, è stata definita una manovrina dall'opposizione perché non ha abbastanza soldi. Ma vale la pena di ricordare all'opposizione che avremmo potuto fare una manovrona se non avessimo 40 miliardi di euro di crediti del geniale superbonus di Conte". E ancora: "Ci vuole coraggio a dire che questa manovra favorisce i ricchi. Noi abbiamo destinato, per esempio, 18 miliardi di euro l'anno a chi ha un reddito annuo fino a 35mila euro. La sinistra dice che noi aiutiamo i ricchi perché, secondo loro, chi guadagna magari 2400 euro al mese e mantiene tre figli è un ricco che va mazzolato. Io non sono d'accordo".

Sulla sanità: "Abbiamo investito 17 miliardi in più rispetto a quando siamo arrivati, ma la sinistra continua a usare il pallottoliere truccato. E se continuiamo di questo passo avremo erogato a fine anno due milioni di prestazioni in più rispetto all'anno precedente".

Inoltre, ha sottolineato: "Ci parla di equità la sinistra che prendeva i soldi dai cittadini per darle alle banche: lezioni da questa gente, anche no". Un passaggio pure sulla Cgil di Maurizio Landini: "Abbiamo messo in manovra una misura sui rinnovi contrattuali, che voleva la Cgil, e la Cgil cosa fa? Sciopero generale, di venerdì. Non sia mai che la rivoluzione la facciamo di martedì, a dimostrazione che i diritti dei lavoratori non sono prioritari per alcuni". 

Le stoccate alla sinistra poi non sono finite: "Mettetevi l'anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata, la democrazia". La presidente del Consiglio, dunque, ha parlato anche della riforma della giustizia: "Noi togliamo il controllo dei partiti sulle nomine del Csm, ed è questo che alla sinistra non va giù: noi vogliamo una magistratura che non sia controllata da nessuno, che sia libera. E io sono convinta che nel segreto dell'urna molti magistrati voteranno a favore, e anche qualcuno di sinistra. Infatti la sinistra dice 'votate no per mandare a casa Meloni'. Ma tanto il governo arriva a fine legislatura e chiederà di essere giudicata sul totale del suo lavoro: si chiama democrazia e non piace alla sinistra". 

Infine, un elogio alla Puglia: "La verità, la bellezza, la forza di questa regione meritano di più della sinistra che per vent'anni l'ha governata. La Puglia è meravigliosa non grazie alla sinistra ma nonostante la sinistra, nonostante un sistema di potere chiuso, autoreferenziale, troppo impegnato a proteggere se stesso per accorgersi delle energie e dei talenti che questa terra continua esprimere e che può esprimere ancora di più". E ancora: "Un sistema abituato a dividere tra amico e nemico invece di valorizzare il merito, un sistema che trasforma la politica in una macchina del controllo piuttosto che in uno strumento per creare opportunità". 

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