CATEGORIE

Per Meloni il piano Trump è un buon punto da cui partire

La premier è impegnata a tenere insieme Europa e Usa. Bene le garanzie di sicurezza per Kiev, ma sul resto serve "approfondire"
di Fausto Carioti sabato 22 novembre 2025

4' di lettura

Giorgia Meloni difende gli «sforzi negoziali» di Donald Trump, pur riconoscendo che su alcuni punti sarà necessario un «ulteriore approfondimento». La proposta di pace per l’Ucraina del suo amico americano è la vera protagonista del vertice G20 (forum informale tra i leader delle principali economie del mondo, quest’anno più vago del solito perché il presidente degli Stati Uniti non si è presentato). Colti di sorpresa dalla mossa della Casa Bianca, i leader europei devono decidere cosa fare, possibilmente insieme: se sostenere, e fino a quale punto, quei 28 punti proposti da Washington, oppure mettere sul tavolo un piano alternativo. Con tutti i rischi che ciò comporta. La seconda è l’ipotesi accreditata ieri dal Wall Street Journal: gli europei, scrive la testata statunitense, stanno lavorando a una «controproposta», un piano di pace basato su «condizioni alternative» e «più favorevoli» per Kiev rispetto al piano di Trump, e cercheranno di persuadere il governo di Volodymyr Zelensky a sostenerla. Dovrebbe essere pronta «entro pochi giorni», ma Kiev non ha ancora fatto sapere se vi aderirà.

La missione di Meloni è sempre quella: evitare che l’Occidente si divida e dunque tenere insieme Europa e Stati Uniti. È arrivata ieri a Johannesburg, dove il vertice inizia oggi. Il motto scelto dai sudafricani è «Solidarietà, uguaglianza e sostenibilità», ma è chiaro che gli incontri importanti saranno quelli non ufficiali, che si svolgeranno a margine del G20. Dovrebbe tenersene uno oggi, convocato d’urgenza, tra la premier italiana, il francese Emmanuel Macron, l’inglese Keir Starmer e il tedesco Friedrich Merz, proprio per discutere della proposta di Trump. Meloni e Merz si sono sentiti ieri al telefono per un primo scambio di opinioni. La valutazione della presidente del consiglio, fanno sapere i suoi uffici, è positiva, in particolare su una parte del piano. Spiegano che «è stato accolto con favore il riferimento a solide garanzie di sicurezza, integrali al più ampio quadro della stabilità europea e transatlantica, in linea con quanto da tempo proposto dall’Italia». Il riferimento è al meccanismo di protezione invocato a suo tempo dal governo italiano. Kiev non potrà aderire all’Alleanza atlantica, il settimo punto del piano di Trump è chiarissimo su questo: «L’Ucraina accetta di sancire nella propria Costituzione che non entrerà nella Nato, e la Nato accetta di includere nei propri statuti una disposizione secondo cui l’Ucraina non sarà ammessa in futuro». Però, come hanno riportato il quotidiano inglese The Telegraph e altri media, nelle garanzie presentate a Zelensky si legge anche che «gli Stati Uniti confermano che un attacco armato significativo, deliberato e prolungato da parte della Federazione Russa oltre la linea di cessate il fuoco concordata, sul territorio dell’Ucraina, sarà considerato un attacco che minaccia la pace e la sicurezza della comunità transatlantica». In tal caso, il presidente degli Stati Uniti, dopo essersi consultato con l’Ucraina, la Nato e i partner europei, «determinerà le misure necessarie per ristabilire la sicurezza». Queste potranno includere «l’uso della forza armata» e ogni altro passo «ritenuto appropriato».

Nessuna adesione alla Nato, dunque, ma un sistema di protezione ricalcato, per quanto possibile, su quello di cui godono i membri dell’Alleanza, che prevede l’assistenza reciproca in caso di aggressione armata esterna. Altri aspetti del piano, però, non hanno suscitato identica approvazione. Come spiegala nota di palazzo Chigi, «sono stati considerati meritevoli di ulteriore approfondimento». Non si specifica quali siano, ma in cima, con ogni probabilità, ci sono quelli che riguardano le cessioni territoriali da parte dell’Ucraina. Il punto 21 prevede che «la Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come de facto russe, anche dagli Stati Uniti», e questo per gli ucraini è un boccone assai difficile da digerire. Da Stresa il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, commenta che «la proposta di Trump può essere sicuramente molto migliorabile, ma intanto è una proposta. Non si può imporre all’Ucraina, bisogna lavorare con l’Ucraina perché si arrivi ad una soluzione». Parere simile dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che giudica la «bozza» dell’accordo «in qualche modo troppo dura nei confronti dell’Ucraina». La nazione invasa, insiste, deve avere voce nella stesura del piano definitivo: «L’interlocuzione giusta è quella che coinvolge chi deve fare il maggior sacrificio. Sono convinto che gli Stati Uniti abbiano intenzione di farlo». Non costringere Zelensky a firmare un’intesa che l’Ucraina non condivide e aiutarlo a migliorarla è anche la linea di Starmer, Merz e Macron. I tre ieri hanno avuto una videoconferenza con il presidente ucraino. Al termine, hanno spiegato di aver «accolto con favore gli sforzi degli Stati Uniti», comprese le proposte sulle «robuste» garanzie di sicurezza. Ribadiscono, però, che l’attuale linea del fronte deve essere solo il «punto di partenza» per ogni discussione sulla spartizione dei territori. Un modo per dire che Vladimir Putin dovrebbe ottenere dall’Ucraina meno di quanto previsto dal piano di Trump.

tag

Ti potrebbero interessare

I talk show diventano un tirassegno a Meloni

Chiedo un libretto rosso che mi riprogrammi e mi aiuti a capire. Vedo maestri di giornalismo regrediti a propagandisti. ...
Pietro Senaldi

Fico ormeggia la barca a 550 euro l’anno

Se il più grande talento del Diavolo è far credere di non esistere, il più grande talento di un gri...
Simone Di Meo

Campo largo, Conte o Schlein? Chi è in testa per le primarie

"Chi vincerebbe le primarie del campo largo? Secondo un nostro sondaggio, condotto sugli elettori di Pd, M5S, Avs, ...
Redazione

Fico, Guido Crosetto: "Da quando è partito l'ormeggio della sua barca"

"È stato appurato che l'ormeggio dell'imbarcazione dell'onorevole Roberto Fico è avvenuto...
Redazione