Seggi aperti in Veneto, Campania e Puglia, le tre Regioni italiane i cui tredici milioni circa di elettori sono chiamati alle urne oggi no stop fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15 per eleggere direttamente i propri Governatori e rinnovare i propri Consigli Regionali.
Ecco i primi dati ufficiali sull'affluenza: in Veneto alle ore 12 è del 10% (alle precedenti elezioni regionali nel 2020 alla stessa rilevazione il dato era al 14,70%); in Campania siamo invece all'8,16% (nell'ultima tornata era all'11,32%). In calo anche in Puglia: 8,50% contro l'11,98 per cento. Gli altri dati sull'affluenza verranno rilevati e quindi comunicati dal Viminale oggi alle 19 e quindi alle 23, a chiusura della prima di due giornate di votazioni. L'affluenza definitiva, fra le maggiori incognite in questa tornata elettorale, arriverà domani dopo le 15 una volta iniziato lo scrutinio.
Il nome di chi prenderà lo scettro per 15 anni in mano a Luca Zaia (Lega) in Veneto e per 10 in Campania (5 milioni di elettori) e in Puglia (poco meno di 4 milioni di elettori), rispettivamente, a Vincenzo De Luca e Michele Emiliano (Pd) lo si saprà lunedì sera.
Insieme ai risultati dei partiti in corsa per la maggioranza nei rinnovati tre Consigli Regionali. Con la particolarità che il nome di Zaia gli elettori sulla scheda potranno indicarlo ancora perché è candidato capolista della Lega in tutte le Province della Regione per tre lustri da lui governata.
Si tratta delle ultime tre Regioni al voto nel 2025 fra le sette in tutto alle urne fra settembre e novembre di quest'anno. Val D'Aosta a parte, dove gli elettori eleggono solo il Consiglio Regionale che è l'organo che nomina poi il nuovo Presidente, nelle altre tre Regioni che hanno votato (in ordine cronologico di elezioni: Marche, Calabria e Toscana) a essere rieletti sono sempre stati i governatori uscenti ricandidati (Acquaroli, Occhiuto, Giani). Mentre lunedì Veneto, Campania e Puglia cambieranno sicuramente governatore perché la legge che vieta il terzo mandato ha impedito a Zaia, De Luca ed Emiliano essere di nuovo in campo.
La legge elettorale in vigore in tutte e tre le Regioni con sistema ad elezione diretta a urno unico, riduce ai due candidati delle maggiori coalizioni di centrodestra e centrosinistra la sfida effettiva per la Presidenza. In Veneto il centrodestra ha scelto l'ex vicesegretario leghista Alberto Stefani per la successione di Zaia. Lo sfida per il centrtosinistra il Pd Giovanni Manildo. In Campania invece è all'ex presidente della Camera Cinque Stelle Roberto Fico che il centrosinistra accogliendo in alleanza M5s finora all'opposizione delle Giunte De Luca ha affidato il testimone per conservare il Governo della Regione. Lo sfida il viceministro Fdi agli Esteri Edmondo Cirielli. In Puglia un ritrovato campo largo da Renzi ai Cinque Stelle affida all'europarlametare Pd ex sindaco di Bari Antonio Decaro invece il compito di proseguire il ventennio di governo, per metà nelle mani di Niki Vendola e per metà in quelle di Emiliano. Contro di lui il centrodestra ha provato a schierare un "tecnico di area", l'ex presidente della Fiera del Levante Luigi Lobuono.