La giunta regionale sarda presieduta da Alessandra Todde, del Movimento 5 Stelle, inizia a scricchiolare con le dimissioni dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta, eletto con la lista “Campo progressista”. L’annuncio è arrivato il 27 novembre, dopo mesi di tensioni interne al partito, culminate in una rottura che ha portato i Progressisti a chiedere esplicitamente la sua sostituzione per mancanza di rappresentatività. Satta, che ha guidato il dicastero per circa 20 mesi, ha motivato il passo indietro con “serenità e grande senso di responsabilità”, sottolineando che il comparto agricolo merita un assessore con “stabilità politica”.
Ha aggiunto di sentirsi “a posto con se stesso” per il lavoro svolto, inclusi gli avanzamenti sul piano di sviluppo rurale 2014-2022, ma ha atteso la sentenza della Consulta e le recenti elezioni regionali per non indebolire la maggioranza.Todde ha accolto le dimissioni definendole “annunciate e concordate”, ringraziando Satta per il “grandissimo lavoro” in 18 mesi e assicurando che il suo impegno continuerà in Consiglio regionale, nel gruppo misto, dove supporterà la coalizione.
La presidente ha escluso rimpasti immediati, rimandandoli dopo l’approvazione della Finanziaria, e ha focalizzato l’attenzione sui problemi urgenti del settore: consorzi di bonifica, emergenze agricole e riforme. Al suo posto, i Progressisti propongono il consigliere Francesco Agus, capogruppo in Aula, per mantenere l’equilibrio interno alla sinistra progressista.L’opposizione non ha perso tempo a colpire: Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha definito l’addio di Satta “l’ennesima dimostrazione del fallimento della giunta Todde”, una squadra “inadeguata e ostaggio di beghe partitiche per la spartizione delle poltrone”.