Cosa succederà nel campo del centrosinistra? Chi sarà il leader in grado di unire Pd e Movimento 5 Stelle e, magari, diventarne il candidato premier? Carlo Calenda (che nel campo largo non è sicuro di starci) ha una sua idea, suggestiva, e suffragato dalle classiche fonti di "ben informati". E dal leader di Azione non arrivano buone notizie per Elly Schlein.
"Credo che Giuseppe Conte abbia delle carte da giocare, perché è stato presidente del consiglio e perché un'area del Pd lo preferisce - tutti quelli che si sono riuniti a Montepulciano - metà di loro, alle primarie faranno votare Conte", spiega Calenda ospite di Start su Sky Tg24. Parole che confermano quanto ormai Elly non riesca a controllare più nemmeno il suo partito.
Su una cosa, però, Calenda si sbilancia facendo una promessa: "Diremo di no", spiega alla domanda su cosa risponderebbe se in caso di vittoria alla prossime politiche del centrodestra la premier Giorgia Meloni chiedesse ad Azione di entrare in maggioranza. Siamo però alla fanta-politica, visto che non risulta che nessuno dalle parti del centrodestra abbia intenzione di allargare il campo al buon Calenda.
Per quanto riguarda le tensioni tra Schlein e Conte e quella che in tutta evidenza è ormai da mesi un braccio di ferro silenzioso, una sfida sotterranea tra alleati sempre più rivali, qualche ore fa intervenendo a Ping Pong su Rai Radio 1 si era espresso anche Riccardo Ricciardi, capogruppo dei 5 Stelle alla Camera: "Non c’è competizione con Schlein. Stiamo lavorando a un grande processo partecipativo che porterà alla proposta politica del M5s. Prima diciamo cosa vogliamo per il Paese, poi si vedrà chi guiderà. Le primarie? Ora non ci interessano", ha concluso l'onorevole grillino. Se voleva allontanare i sospetti, non c'è riuscito.