CATEGORIE

Mogherini, quando si è garantisti lo si è pure con i nemici

Per molteplici ragioni, sulla vicenda riguardante l’incriminazione dell'ex lady Pesc da parte della magistratura e della polizia belghe, bisogna andarci con i piedi di piombo
di Fabrizio Cicchitto venerdì 5 dicembre 2025

3' di lettura

Per molteplici ragioni sulla vicenda riguardante l’incriminazione di Federica Mogherini da parte della magistratura e della polizia belghe bisogna andarci con i piedi di piombo. In primo luogo, in via di principio, quando sono in ballo personalità politiche, se si è davvero garantisti lo si deve essere sia per gli amici sia a maggior ragione per gli avversari. Una delle ragioni per cui il sottoscritto, pur non essendo un sostenitore dell’attuale governo, non si sogna di votare per il Pd e per il suo permanente moralismo a senso unico sempre scatenato nel criminalizzare gli avversari e sempre a sostegno dei pm con cronisti giudiziari connessi. Per di più questo moralismo a senso unico ha quasi sempre coperto l’affarismo assai spregiudicato dei grandi capitalisti amici, da De Benedetti ai Benetton. Ciò detto però, per la stessa ragione di fondo, non condivido affatto il moralismo e il giustizialismo a senso unico che anche in questa occasione ha messo in campo una parte del centrodestra, vista la storica caratterizzazione di sinistra della Mogherini.

Questo moralismo-giustizialismo da parte della destra è oggi contraddittorio con la battaglia garantista in corso sulla separazione delle carriere. Per di più esso si è ritrovato a braccetto con l’inusitato moralismo di Peskov e della Zacharova che hanno messo nello stesso sacco addirittura la corruzione degli ucraini e queste vicende dell’Ue. Francamente che alti esponenti della nomenclatura della Russia di Putin facciano sfoggio di moralismo significa che essi sono dotati di straordinarie facce di bronzo: basta leggere il libro di Marta Ottaviani dal titolo “Brigate russe” per sapere che una parte della guerra ibrida è stata portata avanti nell’Occidente dagli oligarchi attraverso una sfrenata cleptocrazia che li ha dotati delle risorse necessarie per l’acquisto in Europa di residenze di lusso, di squadre di calcio ma anche di leader politici, di partiti e di giornali.

A sua volta il sottoscritto, autore di un libro dal titolo “L’uso politico della giustizia”, non ha una valutazione entusiasta della magistratura italiana per la sua faziosa unilateralità messa in evidenza nel passato in Mani Pulite e negli attacchi a Berlusconi. Ebbene, malgrado questa posizione critica, questa faziosità impallidisce rispetto alla violenza, ai ricatti, alla spregiudicatezza messi in atto nel passato dal combinato disposto costituito dalla procura, dalla polizia federale, dai Servizi belgi. È nella memoria di tutti la lunga carcerazione preventiva a cui fu sottoposta Eva Chelli, spinta a confessare anche per via dei rapporti interrotti con sua figlia e la totale spregiudicatezza messa in campo attraverso l’uso del pentito Panzeri. In più, strano caso, questi procedimenti giudiziari derivanti da Bruxelles hanno riguardato quasi sempre solo italiani e mai i dominatori della burocrazia comunitaria che sono spesso francesi e tedeschi con qualche appendice belga, lussemburghese o spagnola. Ecco, Federica Mogherini, rappresentante classica di una stretta élite espressa a tutti i livelli dalla sinistra post-comunista che ne ha favorito l’inserimento nell’alta burocrazia comunitaria. Ma, proprio a voler essere malevoli, questo sofisticato carrierismo portano personaggi come la Mogherini a mantenere un distacco dalla manipolazione degli appalti per non sporcarsi le mani con la gestione degli affari. Tutto ciò ci porta a fare di tutto per evitare che capiti alla Mogherini quello che negli anni di Mani Pulite portò al massacro di tanti esponenti socialisti e democristiani distrutti dal meccanismo perverso di quella che il procuratore Borrelli chiamò la sentenza anticipata: se sei un politico, basta l’avviso di garanzia sulle prime pagine dei principali giornali e ripetuto in prima serata dai tg per distruggerti. Poi, se sette anni dopo venivi assolto, ciò veniva scritto sui giornali in un trafiletto in settima pagina.

tag

Ti potrebbero interessare

Giorgia Meloni, l'agghiacciante coro degli operai contro il premier: la sinistra che dice?

Un coro sessista e offensivo contro Giorgia Meloni è stato intonato alla manifestazione dei metalmeccanici durant...
Redazione

Il Pd benedice il corteo che dà l'assalto alla polizia

«È una escalation inquietante, che segna il superamento di ogni limite e alza il livello di violenza. Abbia...
Pietro Senaldi

Giorgia Meloni, The Times celebra Atreju: Schlein, una figuraccia internazionale

La rilevanza di Atreju l'hanno capita tutti a parte Elly Schlein e Danilo Toninelli. La segretaria del Pd aveva dett...

Roxana Minzatu smentisce Repubblica su Meloni: le clamorose parole della Commissaria Ue

"Purtroppo il titolo non riflette affatto quello che ho detto. Chiunque legga il testo dell'intervista, sar&agr...