Una cinquantina di persone, kefiah al collo, bandiera della Palestina in mano, striscioni. “Gaza new Auschwitz. Per non dimenticare”. “Boicotta i prodotti israeliani”. “Stop al genocidio” (scritto sotto la figura di un albero di Natale riprodotto con bombe-palline israeliane e con bandiere dei Paesi occidentali). Sotto Palazzo Vecchio, sede del Comune, va in scena un sit-in pro-Pal organizzato da “Firenze per la Palestina” per chiedere a Pd e compagni di non abbandonare l’idea della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.
«Recentemente la sindaca ha anche avuto il coraggio di dire che dare la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese fosse una questione divisiva», arringano i manifestanti. E ancora: «Divisivo è tenere il console onorario di Israele, Carrai, alla fondazione Mayer. Questi sono gli elementi divisivi, non dare solidarietà al popolo palestinese».
C’è proprio Carrai nel mirino (simbolico, s’intende) dei pro-Pal: «Va rimosso subito», è la richiesta fatta al governatore della Toscana, Eugenio Giani. Il cortocircuito interno alla sinistra, più o meno radicale, è servito. In corso c’è il Consiglio comunale fiorentino e infatti il piccolo presidio è convocato anche «per l’applicazione dell’ordine del giorno del consigliere Dmitrij Palagi (della lista “Sinistra progetto comune”) sull’interruzione dei rapporti con Israele» e «per il ritiro dell’adesione alla definizione Ihra e contro il ddl Gasparri-Delrio che equipara l’antisionismo all’antisemitismo».
In aula tocca all’assessore ai Rapporti con il Consiglio, Giovanni Bettarini, rispondere a un question time di Palagi. Ed è un profluvio di “l’amministrazione ha fatto, l’amministrazione ha detto”. Dalla «condanna dell’azione militare dello Stato di Israele nella Striscia di Gaza» alle «testimonianze di una coppia di rifugiati di Gaza ospitati a Firenze», dal «collegamento con la Flotilla» alle dichiarazioni della sindaca Sara Funaro per cui «Firenze è la città che ha condannato il 7 ottobre e continuerà a farlo ed è la città che ha condannato e continuerà a farlo le azioni atroci di Netanyahu».