"Non mi aspettavo niente di diverso, anche se speravo che alla fine prevalesse il merito della vicenda sulle considerazioni politiche". Non l'ha presa bene Alessandra Moretti, l'eurodeputata del Pd a cui l'Eurocamera martedì ha revocato l'immunità parlamentare per il suo coinvolgimento nell'inchiesta per corruzione nota come Qatargate.
"Lo sconfitto è il Parlamento, non io, perché l’immunità parlamentare non esiste per difendere personalmente i deputati, ma per tutelare l’autonomia e l’indipendenza dell’istituzione. Questo voto è uno schiaffo alla democrazia - tuona Moretti - perché non è stato preso in considerazione il fatto che, producendo documenti, ho smantellato in maniera molto chiara e precisa sia le accuse prive di fondamento sia che la Procura federale è entrata nel merito delle prerogative parlamentari giudicando i miei voti e le dichiarazioni che ho fatto, tra l’altro sempre in linea con il gruppo S&D. Uno sconfinamento che di fatto mortifica il ruolo che deve avere il Parlamento e la libertà di espressione che deve essere garantita ai parlamentari".
Dopo il voto, dice di avere provato "delusione ma allo stesso tempo liberazione". "Non ho niente da nascondere, mi sono sempre dichiarata pronta a rispondere a tutte le domande che vorrà pormi la magistratura, nella quale continuo ad avere fiducia", ha concluso.
Martedì sera, a Otto e mezzo su La7 in collegamento con Lilli Gruber, ha commentato con una punta di veleno anche la disparità di trattamento rispetto alla collega democratica Elisabetta Gualmini, a cui è stata invece confermata l'immunità. Il motivo? "Bisognerebbe chiederlo a chi ha deciso di non entrare nel merito, ma di fare altre valutazioni. Ne prendiamo atto".
"Appena è stata richiesta la revoca dell'immunità mi sono subito messa a disposizione delle autorità, anche se per interrogarmi devono comunque chiedere l'autorizzazione. Non capisco perché si debba revocare l'immunità a un deputato esponendolo ad altre ripercussioni quando basta sentirlo come cittadino - aveva sottolineato l'europarlamentare dem -. L'immunità non protegge un parlamentare dal rispondere alle domande, protegge la sua indipendenza, le proprie idee e le proprie attività. E' questo che ho sempre contestato e contesto ancora oggi".
"Parte della nostra attività politica è di confrontarci con lobby e lobbisti; il dialogo ci permette di capire le varie sfaccettature e poi scegliere in autonomia e totale indipendenza. La cosa significativa in questa vicenda è che se si vanno a vedere i miei voti, sono stata molto dura verso il Qatar. Ho criticato duramente davanti al ministro qatarino un loro ambasciatore che aveva definito gli omosessuali malati mentali. Ho firmato un'interrogazione, ho votato più volte contro il Qatar. Rivendico autonomia e serietà dei parlamentari verso i portatori di interessi. Non ho mai ricevuto soldi né mi sono mai stati offerti", aveva concluso a La7.