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Casini: "Chi governa dovrebbe essere attento a chi frequenta"

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Il leader dell'Udc sull'inchiesta eolico: "Io ci penserei bene prima di andare a cena con Carboni"

Eleonora Crisafulli
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"I giudici devono fare il loro lavoro e saranno loro a spiegarci se la P3 è una cosa seria o una buffonata". Così Pier Ferdinando Casini commenta il caso eolico e la possibilità che si tratti di una montatura. Il leader dell'Udc non si sbilancia. Ma poi aggiunge: "Quando si è ai vertici dello Stato o di un partito bisognerebbe stare attenti a chi si frequenta. Insomma, io ci penserei bene prima di andare a cena con Carboni...".  Sul sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, sospende il giudizio e quanto a Verdini "non è uomo di governo - dice -  è un problema loro, del Pdl. Se pensano che Verdini sia la migliore espressione del loro partito, fanno bene a tenerlo al vertice". Il nuovo predellino - Casini valuta poi l'ipotesi di un nuovo predellino. Il premier Berlusconi dice che ad agosto riorganizzerà il Pdl, ma sul tentativo del Cavaliere il  leader centrista nutre molti dubbi: "Sento parlare dell'ipotesi di un nuovo predellino. Ma, se come l'altra volta sarà solo una scorciatoia per non affrontare i problemi, allora sarà anche peggio del primo. Se invece Berlusconi prende atto della situazione e si rende conto che così non si può più andare avanti, allora è un altro discorso. Con gli spot non si governa, né si risolvono i problemi". Un dato è certo: parlare di un governo di larghe intese senza Berlusconi, come  fa il Partito democratico, è un'ipotesi "al di fuori della realtà. Un governo di larghe intese mette tutti in discussione e impegna tutti a cambiare, a fare un passo avanti". "Poco credibile" poi un governo di larghe intese con Giulio Tremonti premier. "C'è uno scontro molto forte nella maggioranza, ma credo che anche questa rischierebbe di essere una scorciatoia. Che ci piaccia o no, il Pdl è Berlusconi. Confidare in Bruto perché tolga di mezzo Cesare, perché consenta agli altri di raggiungere l'obiettivo senza sporcarsi le mani - conclude Casini -non è un percorso credibile".

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