Il regalo di Natale di Roberto Vannacci, c'è da scommetterci, farà arrabbiare parecchie persone a sinistra. Su Instagram l'ex generale oggi europarlamentare della Lega pubblica una foto assai programmatica: un pacco di Natale con all'interno un biglietto con sopra scritto 'remigrazione'.
Questo è il pensierino dell'autore de Il mondo al contrario, diventato in pochi mesi non solo un caso editoriale ma addirittura il manifesto del politicamente scorretto. Nel post associato all'immagine il vicesegretario della Lega scrive: "Auguri per un serenissimo e felice Natale a tutti, con la speranza che presto ognuno lo possa festeggiare nel paese di origine, con i propri cari e i propri affetti più prossimi". Un riferimento, chiaro e polemico, alla linea politica leghista contro l'immigrazione illegale.
Gli auguri di Natale di Vannacci sono senz'altro i più caustici, ma non certo gli unici provenienti dal mondo della politica nostrana: dalla premier Giorgia Meloni al leader di Italia Viva Matteo Renzi, ai presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, passando per i vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, sono tanti i messaggi natalizi agli italiani, di ogni colore e quasi tutti via social.
A dare il via di buon mattino all'ormai tradizionale post è stata Meloni con un videomessaggio con alle spalle un presepe: "Voglio rivolgere un augurio sincero a tutti gli italiani, a chi vive il Natale in famiglia, a chi lo celebra lavorando, a chi è sereno, a chi porta nel cuore una preoccupazione, a chi festeggia e a chi semplicemente cerca un momento di pace", esordisce. "E voglio farlo ancora una volta di fronte al simbolo che più di tutti ci ricorda cosa sia il Santo Natale", ovvero il presepe "che non impone nulla a nessuno, racconta una storia, custodisce dei valori, rende più profonde le radici, e una nazione che conosce le sue radici è una nazione che non ha paura del confronto né del futuro".
Nel filmato di un minuto e 24 secondi la premier ricorda inoltre: "Anni fa vi ho detto 'prendiamo il pastorello e facciamo la 'rivoluzione del Presepe'. Lo penso ancora. Che si creda o no, questo simbolo parla di dignità, di responsabilità, di rispetto della vita, di attenzione ai fragili. Sono valori che hanno plasmato la nostra comunità, sono valori che meritano di essere custoditi e non messi da parte per moda o per timore. Sono valori che hanno plasmato la nostra comunità, sono valori che meritano di essere custoditi e non messi da parte per moda o per timore. Siate orgogliosi della vostra identità, del messaggio universale di amore e di pace che porta con sé".