CATEGORIE

Generale Vannacci, il regalo di Natale che fa impazzire la sinistra

mercoledì 24 dicembre 2025

2' di lettura

Il regalo di Natale di Roberto Vannacci, c'è da scommetterci, farà arrabbiare parecchie persone a sinistra. Su Instagram l'ex generale oggi europarlamentare della Lega pubblica una foto assai programmatica: un pacco di Natale con all'interno un biglietto con sopra scritto 'remigrazione'.

Questo è il pensierino dell'autore de Il mondo al contrario, diventato in pochi mesi non solo un caso editoriale ma addirittura il manifesto del politicamente scorretto. Nel post associato all'immagine il vicesegretario della Lega scrive: "Auguri per un serenissimo e felice Natale a tutti, con la speranza che presto ognuno lo possa festeggiare nel paese di origine, con i propri cari e i propri affetti più prossimi". Un riferimento, chiaro e polemico, alla linea politica leghista contro l'immigrazione illegale.

Gli auguri di Natale di Vannacci sono senz'altro i più caustici, ma non certo gli unici provenienti dal mondo della politica nostrana: dalla premier Giorgia Meloni al leader di Italia Viva Matteo Renzi, ai presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, passando per i vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, sono tanti i messaggi natalizi agli italiani, di ogni colore e quasi tutti via social.

A dare il via di buon mattino all'ormai tradizionale post è stata Meloni con un videomessaggio con alle spalle un presepe: "Voglio rivolgere un augurio sincero a tutti gli italiani, a chi vive il Natale in famiglia, a chi lo celebra lavorando, a chi è sereno, a chi porta nel cuore una preoccupazione, a chi festeggia e a chi semplicemente cerca un momento di pace", esordisce. "E voglio farlo ancora una volta di fronte al simbolo che più di tutti ci ricorda cosa sia il Santo Natale", ovvero il presepe "che non impone nulla a nessuno, racconta una storia, custodisce dei valori, rende più profonde le radici, e una nazione che conosce le sue radici è una nazione che non ha paura del confronto né del futuro".

Nel filmato di un minuto e 24 secondi la premier ricorda inoltre: "Anni fa vi ho detto 'prendiamo il pastorello e facciamo la 'rivoluzione del Presepe'. Lo penso ancora. Che si creda o no, questo simbolo parla di dignità, di responsabilità, di rispetto della vita, di attenzione ai fragili. Sono valori che hanno plasmato la nostra comunità, sono valori che meritano di essere custoditi e non messi da parte per moda o per timore. Sono valori che hanno plasmato la nostra comunità, sono valori che meritano di essere custoditi e non messi da parte per moda o per timore. Siate orgogliosi della vostra identità, del messaggio universale di amore e di pace che porta con sé". 

tag
generale vannacci
roberto vannacci
remigrazione
immigrazione

La tragedia nelle acque libiche Libia, la strage di Natale: 116 migranti morti. Ong e Bonelli: "Frontiere aperte"

La scelta del Quirinale Mattarella grazia l'ex calciatore libico diventato scafista

Un Natale islamico Brescia, l'africano vandalizza il presepe: "Allah!", poi botte i poliziotti

Ti potrebbero interessare

Libia, la strage di Natale: 116 migranti morti. Ong e Bonelli: "Frontiere aperte"

Mattarella grazia l'ex calciatore libico diventato scafista

Brescia, l'africano vandalizza il presepe: "Allah!", poi botte i poliziotti

Open Arms, i giornali di sinistra imbarazzanti: dopo l'assoluzione di Salvini...

Massimo Costa

Breton e Trump, sinistra fuori controllo: "Cosa deve fare Meloni"

La decisione degli Stati Uniti di “sanzionare” l’ex commissario europeo Thierry Breton e altri quattro...

Soumahoro si offre al centrodestra: "Sono un italiano"

ALESSANDRO GONZATO • Lasciatelo cantare/ con gli stivali in mano/ lasciatelo cantare/ è un italiano. Soumaho...
Alessandro Gonzato

Giorgia Meloni, gli auguri di Natale: "La rivoluzione del presepe"

In occasione delle festività natalizie, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto di rivolgersi ai cit...

Angelo Bonelli in grossi guai: tessere dei Verdi, cosa sta emergendo

Quel pasticciaccio brutto delle tessere dei Verdi a Bologna. Non ci troviamo a metà tra un romanzo di Carlo Emili...