Il commento

Gf Vip, tra bulli e bullizzato se la ride Alfonso Signorini (ma trionfa il cinismo)

Daniele Priori

Bulli, pupe, crisi di pianto e share ai livelli della finale dello scorso anno (oltre il 25%) fanno trionfare ancora una volta Alfonso Signorini e il suo Grande Fratello Vip nel lunedì sera televisivo degli italiani (3,3 milioni e 25.1% di share, battuto la fiction Rai, Sopravvissuti). Tante lacrime e fiumi di spettatori-voyeur tra i salotti e i divani colorati della casa più spiata d'Italia. Nel mezzo il buio profondo nel quale è caduto Marco Bellavia, ex conduttore di Bim Bum Bam e protagonista belloccio della sit-com anni 80 Kiss me Licia, ripresentatosi, appena quindici giorni fa, al pubblico del Gf Vip, ormai quasi 60enne, nel ruolo che oggi sembrerebbe quasi paradossale di mental coach. Specie considerando dove questa storia, dai confini che vanno molto oltre la cornice catodica, è andata a parare in sole due settimane.

 

L'attore, infatti, nella notte tra venerdì e sabato scorso, ha abbandonato anzitempo il loft di Cinecittà, al culmine di una ennesima e grave crisi di disperazione, in uno stato psicologico evidentemente alterato che molti, ad occhio, hanno accostato, viste le modalità con le quali si è tristemente palesato sotto le telecamere della trasmissione, a una forte sindrome depressiva. Patologia smentita da persone vicine all'attore che parlano solo di fragilità. Uno stato d'animo da ricondurre alla frustrazione che sarebbe derivata dagli atteggiamenti tenuti dai coinquilini vip.

INDIFFERENZA
A scatenare infatti l'effetto devastante che ha portato l'ex ragazzo Bim Bum Bam ad abbandonare il villino di Cinecittà, sono stati proprio la durezza dei commenti e l'indifferenza manifestate da parte della quasi totalità degli altri "vipponi". Dal «quando mi vedi cerca di evitarmi» col quale il critico tv Giovanni Ciacci si è rivolto al buongiorno di Bellavia, fino all'incredibile «ha meritato di essere bullizzato» pronunciato da Ginevra Lamborghini. Parole costate ai due vip l'eliminazione dal gioco.

Tutto ciò sotto i colpi di un durissimo Alfonso Signorini, il primo a giustificarsi e scusarsi per non essersi accorto di nulla in fase di casting, non prima di aver preannunciato a favore di social e addirittura nel telegiornale della sera provvedimenti draconiani che «senza voler fare il processo a nessuno« sono comunque arrivati facendo schizzare l'auditel. Parole di biasimo all'indirizzo della trasmissione o meglio dei comportamenti dei "vipponi" è giunto dagli sponsor che attraverso i loro canali social si sono dissociati apertamente da quanto accaduto sotto le telecamere dello show. Ancora più netti gli ex protagonisti. Dal poliamoroso Alex Belli che sul suo profilo Twitter ha tuonato: «Lo spettacolo finisce nel momento in cui ci si dimentica dell'umanità».

 

Francesco Oppini, tra i principali protagonisti della scorsa edizione, ha parlato apertamente di violenza, mettendola in correlazione all'inopportunità di andare avanti con i televoti di fronte a un caso palese di bullismo. «Le persone in difficoltà si aiutano, non si lasciano marcire ad affogare nelle proprie debolezze». Parole e indignazioni condivise dal sentimento del popolo del web e non solo che, tuttavia, ha continuato a televotare, guardando e premiando persino la pietosa e infinita scena di pianto a dirotto della Lamborghini junior.

BUON SENSO
Tanto da portare il conduttore a consolarla in studio dicendole che «per fortuna non è morto nessuno». Tutto ciò al di là del buon senso e della pietà che nella serata nera (e al tempo stesso d'oro) del GfVip ha portato Signorini a tirare in ballo in più occasioni persino il padre della psicanalisi, Gustav Jung, (chiamato ripetutamente Jang) e addirittura il suicidio del povero Luigi Tenco, concludendo che Orietta Berti dopo quarant' anni, al culmine del successo è ancora qua. A fare da opinionista al Grande Fratello. Per la serie Sic transit gloria mundi. Avanti con le prossime nomination.